Trent’anni di carcere per Michele Buoninconti, marito di Elena Ceste, la donna trovata morta in un canale nelle campagne di Asti.
L’uomo si era sempre dichiarato innocente, come ha ribadito anche oggi in aula al tribunale della città piemontese, nell’udienza che si è chiusa con la sua condanna: “Sono vittima di un errore giudiziario“.
“La famiglia è soddisfatta perché giustizia è stata fatta, anche se questa sentenza conferma che Elena è morta per mano di Michele. È una consapevolezza difficile da accettare». Così i legali della famiglia Ceste, Deborah Abate Zaro e Carlo Tabbia.
I genitori di Elena si sono commossi alla lettura della sentenza: “Il loro pensiero – hanno spiegato i legali – è andato subito ai bambini a casa a cui ora dovranno riferire come è andata a finire questa vicenda”.
Di altro segno le reazioni degli avvocati di Buoniniconti: “Il mio assistito rivendica la sua innocenza e continuerò la sua battaglia – dichiara Giuseppe Marazzita – Sapevamo fosse un processo complesso per il condizionamento mediatico”.
“Michele sperava in un risultato positivo, noi lo abbiamo tranquillizzato sul suo eccessivo ottimismo – conclude il legale – Tra novanta giorni leggeremo le motivazioni e valuteremo come impostare il ricorso in Appello e, se necessario, in Cassazione”.