Il gusto? Non è fondamentale. La percezione del sapore degli alimenti non dipende solamente dagli ingredienti ma principalmente da altri fattori come consistenza, colore e anche rumore. Lo studioso Charles Spence, psicologo dell’università di Oxford, ha dedicato un articolo in uscita sul New Yorker proprio su questo argomento.
Spence ha dimostrato che chi mangia le patatine le crede più o meno ‘fresche’ a seconda del suono che fanno o ancora che una mousse ha un sapore più dolce del 10% se viene mangiata in un contenitore bianco piuttosto che in uno nero. Questi studi furono premiati con un Ig Nobel.
Fra gli articoli di Spence ce n’è uno che dimostra che i biscotti sembrano più croccanti se hanno la superficie liscia, e che i consumatori al supermercato hanno il doppio di probabilità di preferire succhi di frutta che hanno l’etichetta concava che ricorda un sorriso, piuttosto che una convessa che sembra un volto aggrottato.
“Gli over 70 vivono in un mondo dal sapore completamente differente – ha evidenziato Spence – ma possono comunque apprezzare colori, forme e suoni. Come possiamo fare a ottimizzare le loro sensazioni?“. Come evitare di aumentare la sapidità di un piatto eccedendo pericolosamente con il sale? Basta servire la zuppa in un piatto blu.