L’Akp, il partito del presidente Erdogan, stravince le elezioni turche andando ben oltre le percentuali sperate e mortificando i sondaggi della vigilia. Merito probabilmente della grande affluenza alle urne che ha sfiorato l’87%. L’Akp si attesta al 49,46% che significa – in termini di seggi – 316 parlamentari, cioè la maggioranza assoluta.
I socialdemocratici di Chp ottengono il 25,27 (133 seggi). La destra ultranazionalista (Mhp) ha una forte emorragia di voti e si ferma all’11,97% (41 seggi) mentre Hdp, il partito di sinistra filocurdo supera lo sbarramento del 10% e conquista 59 seggi grazie al 10,34% dei voti. A metà spoglio c’era forte incertezza sul superamento della soglia di sbarramento.
Premiata quindi la scelta di Erdogan di tornare alle urne a distanza di pochi mesi dalle precedenti elezioni. Nove punti percentuali conquistati, maggioranza assoluta largamente superata (la quota era 276). “Ha vinto la democrazia”, ha sottolineato il premier Davutoglu al termine dello spoglio.
Le operazioni di voto si sono svolte in un clima di alta tensione soprattutto nel sud-est turco a maggioranza curda, dove da luglio è riesploso il conflitto con il Pkk che ha fatto centinaia di morti. Si registra un ferito in alcuni scontri tra forze dell’ordine e simpatizzanti filocurdi.
