Fu la figlia 17enne ad uccidere il 25 maggio scorso l’infermiera 44enne Patrizia Crivellaro. I carabinieri hanno arrestato la giovane a Melito Porto Salvo, nel Reggino, con l’accusa di omicidio aggravato da futili motivo.
I carabinieri hanno ricostruito il movente del delitto: i rimproveri per il cattivo andamento scolastico della giovane (forse dovuto ad un eccessivo uso dei social network), culminati con il divieto di utilizzo di cellulare e computer.
La studentessa avrebbe agito con lucida freddezza e con premeditazione. Questo è quanto emerge dall’ordinanza di custodia cautelare emessa dal tribunale dei minorenni di Reggio Calabria.
Inizialmente la ragazza aveva raccontato agli investigatori che la madre era stata uccisa da un killer non ben identificato. Quindi la ricostruzione dei fatti da parte degli inquirenti.