Ignazio Marino ha ritirato le dimissioni, ormai è ufficiale. La notizia era nell’aria, il sindaco di Roma ci ha ripensato, non ha neanche atteso i canonici 20 giorni dall’annuncio e questo pomeriggio ha ritirato le sue dimissioni.
Lo ha fatto nel momento in cui era in corso la riunione al Nazareno tra il commissario del Pd romano Matteo Orfini e i consiglieri dem che avevano tracciato la linea del partito: “se Marino ci ripensa i consiglieri si dimetteranno in massa“.
Adesso occorre contare quanti consiglieri verranno a mancare al governo. Se saranno 25 il governo Marino sarà al capolinea. I consiglieri del pd sono infatti soltanto 19; a loro potrebbero aggiungersi l’esponente di Centro Democratico e qualcuno della Lista civica Marino. Per raggiungere quota 25 serviranno i voti dell’opposizione.
L’assessore ai trasporti Stefano Esposito e il vicesindaco di Roma Marco Causi hanno confermato le loro dimissioni. “Le mie dimissioni sono già partite, e non credo che sarò il solo a lasciare”, dice Esposito. Entrambi erano entrati nella giunta Marino con l’ultimo rimpasto.
Anche l’assessore alla Legalità Alfonso Sabella ha deciso di dimettersi e ha annunciato che tornerà “a fare il magistrato”. Subito dopo la giunta di questa sera dimissioni anche da parte dell’assessore ai Lavori Pubblici, Maurizio Pucci e di quello alla Cultura, Giovanna Marinelli.
E arriva la dichiarazione del sindaco di Roma: “Ritengo che ci sia un luogo sacro per la democrazia che è l’aula, un consiglio comunale e io sono pronto a confrontarmi con la mia maggioranza per illustrare quanto fatto: le cose positive, gli errori e la visione per il futuro”.
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