Scuola negata per una bambina affetta da Aids. Il fatto di essere malata per la bambina “non è pregiudizievole nei confronti degli altri piccoli”, lo scrive la casa famiglia di Capodarco in una lettera di denuncia indirizzata al ministro dell’Istruzione Stefania Giannini e pubblicata su Avvenire. Nonostante questo la scuola media statale avesse in un primo momento dato l’assenso all’iscrizione ora, dopo essere venuta a conoscenza della malattia, ha fatto un passo indietro, offrendo alla bimba “l’apprendimento a distanza”.
“E’ questa la buona scuola?”, si chiedono nella lettera i genitori affidatari Fortunata e Antonio. La bambina ha una storia familiare drammatica alle spalle ed è arrivata alla casa famiglia di Capodarco dopo il rifiuto di “svariate comunità educative del Napoletano”.
A luglio, scrivono, “il preside si era dichiarato disponibile ad accogliere la bambina: aveva delle iscrizioni in esubero, ma confidava nell’intervento dell’Ufficio provinciale scolastico per autorizzare l’apertura di una nuova sezione”. “Tale autorizzazione è arrivata ma, evidentemente, il dettaglio sulla patologia della bambina comunicatogli, così come consigliato dal professore che l’ha in cura, ha fatto la differenza”.
.”A un mese e mezzo dall’inizio dell’anno scolastico – conclude la lettera -, ci rivolgiamo a lei, signora ministro, perché non possiamo accettare una vicenda vissuta come una violenza istituzionale: è chiara la discriminazione perpetrata nei confronti della bambina da parte della scuola statale. È vero, signora ministro, che parte della scuola, in Italia nel 2015, ha paura?”.
“Quella bambina, che io chiamerò Francesca, entrerà in classe nei prossimi giorni. E quella città della Campania darà tutte le possibilità per farla rientrare a scuola, e se il dirigente scolastico che ha rifiutato la sua iscrizione, non per un ritardo tecnico, ma per altro, allora pagherà per le su responsabilità”. Lo ha detto il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini.
(Immagine di repertorio)