Tragico epilogo per la scomparsa di Mohamed Januzi, il bimbo di 4 anni sottratto ai genitori i primi di ottobre davanti all’ufficio registrazione dei migranti “Lageso” di Berlino, in Germania.
Ha confessato l’omicidio anche di un secondo bambino l’uomo di 32 anni arrestato ieri dalla polizia nella regione di Brandeburgo che ha ammesso di aver ucciso Mohamed, il bimbo bosniaco ritrovato senza vita nel portabagagli della sua auto.
Il video del rapimento del piccolo era stato diffuso dalla polizia tedesca nella speranza che qualcuno riconoscesse l’adulto inquadrato dalle telecamere mentre, dando la mano a Mohamed, si allontanava dall’ufficio migranti della capitale tedesca. Era stata la sua mamma, guardando le immagini, a riconoscere il piccolo.
Visualizza Commenti
Certo sapere che il bimbo non tornerà più e qullo che ha passato fa male.
Ma certo, sapere che uno schifo di uomo simile debba ancora vivere non aiuta.
Non é vero che é inutile uccidere queste persone.
Serve eccome. Alcuni crimini devono essere seguiti da, almeno, un segno estremo di giustizia.
Se infatti fa male non vederli più tornare anche con la giustizia, quanto ne farà senza di essa?
Ipocrisia occidentale e falsi dati statistici:
la pena di morte serve eccome, come pure difendersi personalmente, é un diritto naturale.
Bisogna distruggere chi vuole tenerci schiavi del crimine con le loro ideologie, che tra riffe e raffe, finiscono per essere pro-crimine.
Non deve essere il Far West? Meglio il Far West che a strage degli innocenti.