La crisi umanitaria dei migranti è la sfida più grande per l’Unione Europea e rischia di distruggere le conquiste fino ad ora ottenute come il trattato di Schengen. È l’avviso del presidente del Consiglio Europeo Tusk che ha parlato durante la seduta plenaria del Parlamento europeo. “Quello che è più pericoloso – ha sottolineato – è che i cambiamenti nel panorama politico europeo non saranno cambiamenti per il meglio“.
Durante il suo intervento all’Europarlamento, il presidente Jean-Claude Juncker ha spiegato che se un Paese compie uno sforzo straordinario per far fronte all’emergenza profughi, questo sarà riconosciuto nella valutazione dei bilanci nazionali da parte della Commissione. “Il patto di stabilità e crescita – ha affermato – sarà applicato tenendo conto degli sforzi straordinari dei paesi che ne fanno. Le regole contengono un margine di flessibilità che verrà utilizzato. Ma fra i grandi paesi ce ne sono anche alcuni che non fanno abbastanza: solo chi dimostrerà di compiere sforzi avrà diritto alla flessibilità”.
In merito alla cooperazione con la Turchia Jean Claude Juncker riconosce che “esistono questioni irrisolte sui diritti umani e la libertà di stampa” ma sostiene che “è necessario muoversi rapidamente” perché Ankara “è d’accordo perché i profughi restino in Turchia”.
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Se Schenghen comporta fare entrare terroristi e tagliagole,meglio tornare indietro ed affrontare la poca fatica di esibire un passaporto,piuttosto che ritrovarsi questi delinquenti dentro casa a derubarci ed ammazzarci.