Laura Moretti (Carlotta Natoli) è un’ispettrice di polizia tanto geniale quanto incasinata. Si è appena separata dal marito Iacopo (Gianmarco Tognazzi), poliziotto nello stesso commissariato, dopo che lui l’ha tradita, e si barcamena per conciliare il suo lavoro impegnativo con l’essere madre di tre figli, fra cui due gemelli pestiferi di 8 anni. Laura dovrà affrontare il suo primo caso con un nuovo compagno di lavoro: il giovane e aitante Matteo Maresca (Daniele Pecci).
La prima puntata, “Il mistero della stanza blindata”, inizia con Laura che si reca d’urgenza sul luogo di un delitto… ma si tratta soltanto dei suoi due gemelli di 8 anni che hanno vandalizzato la classe con la vernice rossa! Laura ha anche una figlia adolescente, Allegra, che, pur comprendendo le ragioni della mamma tradita, soffre tanto per la separazione dei genitori, che è stata appena firmata.
Laura viene chiamata per un incarico urgente: dovrà proteggere un noto imprenditore, Emilio Ruzzi, che ha ricevuto delle minacce di morte alla vigilia della premiazione come “Miglior costruttore dell’anno”. Con lei lavorerà il collega Matteo Maresca: tra i due le cose non iniziano nel migliore dei modi…
Laura lascia Matteo di piantone davanti alla stanza da letto, blindata, del costruttore. Poco dopo l’allarme: Matteo ha sentito dei rumori dall’interno della stanza. Quando riescono ad aprirla, con dei colpi di pistola, trovano dentro il costruttore morto. Non è chiaro come sia morto e come abbia potuto qualcuno entrare nella stanza che era chiusa dall’interno. Gli amici e i parenti che si trovavano a casa per una cena sono sconvolti: ma sono proprio loro gli unici sospettati, perché chi ha ucciso il costruttore doveva per forza essere in casa. Mentre le indagini sono all’impasse, il marito di Laura suggerisce di ripartire dall’analisi delle lettere anonime con le minacce.
Il primo da sentire è il fratello della vittima: il giovane ha mentito dicendo che al momento dell’omicidio si trovava in camera sua su internet per delle contrattazioni in borsa, ma Maresca scopre che invece ha passato tutta la notte a giocare d’azzardo online. L’ipotesi è che abbia ucciso il fratello per intascare l’eredità e pagare i debiti di gioco. Arrivano intanto i dati dell’autopsia: Ruzzi è morto per un’emorragia interna dovuta a una ferita profonda ma molto sottile inferta con un’arma insolita.
Parlando con il giardiniere di casa Ruzzi, Laura capisce che il costruttore è stato ucciso con la punta di uno strumento da giardinaggio, un iniettore.
Laura ricorda quindi un dettaglio importante: l’amico di famiglia di Ruzzi, l’avvocato De Santis, che si trovava alla cena la sera dell’omicidio, aveva avuto un attacco allergico proprio durante le fasi concitate del ritrovamento del cadavere. Secondo gli inquirenti, potrebbe essere allergico alle graminacee, di cui il giardino della villa è pieno. Quindi potrebbe essere stato lui a rubare l’arma del delitto dagli attrezzi da giardino. L’ipotesi di Maresca è che l’avvocato avesse una tresca con la moglie della vittima.
Ipotesi confermata dalla moglie di Ruzzi. Anche lei quindi diventa una sospettata: sapendo che il marito aveva contattato un avvocato divorzista per separarsi da lei, potrebbe aver puntato all’eredità, invece di accontentarsi degli alimenti. Ma lei si difende dicendo che era soltanto una vittima degli adulteri continui del marito. L’ultimo con una donna che lei definisce “una psicopatica”. E aggiunge che le lettere minatorie erano cominciate ad arrivare dopo che il marito aveva allontanato l’amante. Laura e Maresca si recano dalla socia di Ruzzi, Martorelli, anche lei tra gli indiziati. La donna aveva un odio profondo per Emilio Ruzzi perché il costruttore aveva sottomesso l’azienda del padre. Martorelli consegna alla polizia l’agenda privata di Ruzzi, che aveva custodito per non farla cadere in mani sbagliate.
Attraverso l’agenda di Ruzzi, Laura e Matteo riescono a risalire all’albergo in cui Ruzzi portava le sue amanti. La cameriera racconta che l’ultima volta che il costruttore era stato lì, aveva litigato violentemente con la donna che era con lui ed erano andati via la mattina presto senza aver nemmeno usato il letto. Quando era andata a pulire aveva trovato un anello. Anello che la donna toglieva sempre e metteva in tasca, secondo il concierge, prima di salire nella stanza di Ruzzi. Probabilmente perché era sposata. Intanto, viene ritrovata l’arma del delitto nell’auto della Martorelli. Iacopo, sempre sostenuto dalla collega Lidia Vassari, sta per chiudere il caso, ma Laura è convinta che non sia lei l’assassino e che qualcuno stia cercando di incastrarla.
A casa sua, Laura ha l’intuizione giusta: il costruttore è stato ucciso prima di ritirarsi nella sua stanza. A ucciderlo è stato il capo di gabinetto, quello che sembrava l’uomo più fedele. Lo ha fatto perché Ruzzi aveva ucciso sua moglie dopo aver avuto una relazione con lei. L’aveva uccisa inscenando un incidente ma il marito sapeva. E così lo aveva prima minacciato e poi ucciso con un colpo preciso di iniettore alla nuca, inferto poco prima di chiudere la porta per la notte.
Alla fine della puntata, per Laura arriva una batosta: l’ex marito Iacopo viene nominato questore al posto suo. Ne è contento Matteo Maresca, che non voleva vederla dietro a una scrivania. La consola ricordandole che saranno compagni. Almeno nel lavoro…