Arriva la bocciatura completa, da parte del Consiglio di Stato, per la trascrizione dei matrimonio tra omosessuali celebrati all’estero e trascritti nei registri di stato civile del comune di Roma.
“La diversità uomo-donna è la connotazione ontologica del rito matrimoniale”, spiegano i giudici bacchettando anche il Comune di Roma che, tra le altre amministrazioni, avevano provveduto alla trascrizione. L’iniziativa, annullata poi dal da prefetto Giuseppe Pecoraro, era stata era stata intrapresa infatti un anno fa dal sindaco Marino a favore di 16 coppie gay.
Lo “stop” perentorio ai matrimoni gay ha subito innescato un’aspra polemica che ha coinvolto Carlo Deodato, il giudice del Consiglio di Stato che ha bocciato le trascrizioni. Sul suo profilo Twitter, infatti, il magistrato si definisce “cattolico, uomo libero e osservatore indipendente di politica, giurisdizione, costumi e società”. Deodato è stato criticato dal presidente di Gaynet Franco Grillini.
Immediata la replica da parte del giudice finito sotto accusa: “Ho solo applicato la legge in modo a-ideologico e rigoroso – ha detto -, lasciando fuori le convinzioni personali, che non hanno avuto alcuna influenza”.
Le motivazioni. Il Consiglio di Stato si è pronunciato sull’appello promosso dal Ministero dell’Interno e dai Prefetti delle Province di Roma, Napoli, Pesaro Urbino, Milano e Udine, contro la sentenza del Tar del Lazio che, accogliendo il ricorso presentato dal Codacons, bocciava non solo la circolare Alfano sulle trascrizioni dei matrimoni tra coppie omosessuali contratti all’estero, ma anche gli atti dei Prefetti che avevano annullato le trascrizioni registrate dai sindaci, ritenendo il Tar che tale potere competa solo ed esclusivamente all’autorità giudiziaria.
Ciò che manca alla coppia omosessuale, secondo i giudici del Consiglio di Stato, è un requisito essenziale che definiscono “ontologico”: la diversità fra i sessi. Se l’Italia vuole davvero riconoscere l’unione fra coppie dello stesso sesso allora deve introdurne il principio: senza di quelli, sostiene il Consiglio di Stato, i matrimonio celebrati all’estero da coppie di cittadini italiani omosessuali non possono essere trascritte.
Il ministro dell’Interno, Angelino Alfano: “L’anno scorso mia circolare su divieto trascrizione nozze gay contratte all’estero. Polemiche, aggressioni talvolta violente e una pioggia di ricorsi. Adesso il Consiglio di Stato mi dà ragione su tutta la linea: i matrimoni tra persone dello stesso sesso non sono previsti dalla legge italiana, pertanto le trascrizioni fatte dai sindaci sono illegittime e la vigilanza è di competenza dei Prefetti. Molto bene”.