Nuovi arresti per tangenti dopo lo scandalo che ha coinvolto i vertici dell’Anas. La polizia ha eseguito stamattina un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di sei esponenti politici e funzionari del Comune di San Giorgio, Napoli. Gli indagati sono circa venti.
I fermati sono tutti in forza all’ufficio tecnico comunale: Carmine Intoccia (dirigente) e tre suoi collaboratori. Raffaele Peluso, Brigida di Somma e Leone di Marco, fratello dell’ex capo dell’opposizione inconsiglio, Aquilino di Marco. Fra gli arrestati anche due imprenditori che avevano beneficiato di appalti al comune: Luigi D’Alessandro e Giuseppe Catauro, direttore tecnico e responsabile tecnico della D’Alessandro Costruzioni srl.. I reati ipotizzati sono associazione per delinquere finalizzata alla concussione e alla turbativa d’asta.
Avvisi di garanzia per Giorgio Zinno ed il suo predecessore, Mimmo Giorgiano, entrambi del Pd. “Mi è stato consegnato un avviso di garanzia ed affermo, nella maniera più forte e decisa – spiega Zinno – di essere completamente estraneo alle vicende contestate”
La ditta coinvolta nell’inchiesta è la D’Alessandro di San Giorgio a Cremano, aggiudicataria di una serie di importanti appalti tra cui quello per i lavori di via Cupa Mare.
Migliaia di euro, computer e gioielli in oro sarebbero stati ceduti in cambio di aiuti nell’aggiudicazione degli appalti. A ricevere queste “utilità” sarebbe stato Raffaele Peluso, funzionario del servizio Lavori pubblici del Comune di San Giorgio.
Peluso avrebbe “incassato” l’esecuzione di lavori edili “con costi contabilizzati e inseriti illegittimamente nell’importo delle opere pubbliche da affidare alle ditte facenti capo a Luigi D’Alessandro, imprenditore e amministratore unico della D’Alessandro Costruzioni srl e tra i destinatari della misura cautelare”.
Secondo gli investigatori, per avvantaggiare le imprese nell’aggiudicazione delle gare si ricorreva a un escamotage consistente nella modifica dei punteggi riconosciuti in sede di valutazione dell’offerta economica più vantaggiosa.
In numerose occasioni i funzionari infedeli si sarebbero interfacciati con il responsabile tecnico delle ditte da favorire, contribuendo alla compilazione del computo metrico da allegare all’offerta a cura delle imprese che partecipano alla gara.
L’associazione criminale favoriva inoltre le ditte colluse anche nella fase successiva all’aggiudicazione della gara “prodigandosi per avvantaggiarle nel pagamento degli stati di avanzamento, in particolare incidendo sugli aumenti delle spese impreviste e degli oneri di scarico e sicurezza, in modo da consentire il recupero di quanto perso in sede di ribasso”.
Tra i lavori sui quali si sono concentrate le indagini della Procura vi sono quelli relativi alla manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti di pubblica illuminazione e semaforici, per il quale era stata stanziata una spesa complessiva di 800mila euro.
Occhi puntati anche sui lavori per l’adeguamento della scuola “G. Mazzini” per un importo complessivo di 89mila euro, la manutenzione dell’impianto termico a servizio della scuola “Noschese” e i lavori per la manutenzione straordinaria delle strade del comune di San Giorgio a Cremano, per i quali era stata stanziata una spesa di 800mila euro.