“Se si faranno le primarie del centrosinistra per il prossimo sindaco di Roma è possibile ci sia anche io. La città vuole che resti”. Ignazio Marino esce allo scoperto dopo l’uragano delle spese pazze in Comune che lo ha travolto e rilancia in grande stile.
“Non ho mai rubato un euro e non ho mai usato denaro a fini privati – ribadisce – Mi sono dimesso per poter andare dai magistrati senza alcuna protezione”. In un’intervista concessa a Repubblica, Marino ipotizza anche un altro scenario dopo le dimissioni presentate l’8 ottobre ma effettive solo tra 11 giorni.
“La legge mi dà 11 giorni per verificare se la mia esperienza è davvero finita o se ci sono le condizioni per restare – spiega il sindaco dimissionario della Capitale – Sto facendo delle verifiche, incontrando i consiglieri“. Un’ipotesi inaspettata, evidentemente, non solo per l’opposizione ma anche per la sua maggioranza.
Intanto Marino annuncia importanti svolte per le casse comunali: “Tra qualche giorno nelle casse del Comune di Roma entreranno 38 milioni di euro. E anche grazie a questi soldi potremo comprare nuovi autobus, riparare le linee delle metropolitane”.
“Nel 2003 un debitore che doveva dare al Comune circa 30 milioni di euro disse – racconta il sindaco a Repubblica – ‘non ho i soldi, vi do in pegno questo rocchetto di nichel che vale questa cifra’. Bene, ora l’abbiamo venduto”.