Indagini della Procura di Palermo sulle missioni effettuate fuori dalla Sicilia dall’assessore regionale all’Economia, Alessandro Baccei, poi rimborsate dalla Regione. Secondo quanto risulta all’ANSA, la Guardia di finanza, delegata alle indagini, sta acquisendo documenti e atti ufficiali sulle trasferte dell’assessore. Il fascicolo è stato aperto dopo un esposto presentato qualche mese fa dal sindacato Cobas/Codir.
Baccei ha la delega all’Economia da quasi un anno, è stato indicato da Roma per riequilibrare i conti e tagliare gli sprechi della Regione siciliana.
La polemica sulle trasferte rimborsate di Baccei esplose lo scorso aprile. Nei primi due mesi e mezzo di quest’anno, l’assessore, secondo quando risulta dai mandati sui rimborsi spese autorizzati dagli uffici regionali, aveva fatto undici volte su e giù da Roma. L’assessore, che ha residenza nella Capitale, spiegò che quelle missioni erano di natura istituzionale.
Gli investigatori stanno appurando attraverso l’acquisizione di documentazione se in effetti tutte le trasferte sarebbero giustificate da impegni legati al suo ruolo di assessore.
“Tutte le mie missioni sono pubbliche e i dati pubblici, ho fatto incontri istituzionali, ho sempre volato con Ryanair e usato la macchina di servizio e ho preso il taxi quando questa non era disponibile, ho sempre dormito a casa e caricato quattro o cinque pasti in un anno. Le spese di missione sono molto più basse di quelle degli anni precedenti e sono in linea o più basse di quelle degli altri assessorati”. Così l’assessore regionale all’Economia, Alessandro Baccei, parlando dell’inchiesta aperta dalla Procura di Palermo sulle spese per missioni da lui effettuate, dopo un esposto presentato dal sindacato Cobas-Codir.
“E’ tutto documentato – ha aggiunto – Pubblicherò lunedì se ci riesco o in alternativa martedì i dati di tutte le mie missioni anche se sono già pubblici; pubblicherò una sintesi e sono pronto a rispondere a ogni genere di domanda”.
Baccei, a margine di un incontro col sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone in corso a Palermo, aggiunge: “Non sono stato sentito dalla Guardia di Finanza, non è venuto nessuno in ufficio”.
“Sono tranquillo, ho cercato di fare al meglio quello che dovevo fare. Se sarò ancora assessore farò il mio lavoro da assessore, altrimenti cercherò un altro lavoro sperando di trovarlo”, ha aggiunto Baccei. “Lunedì sarò a Roma, se non ci sarà l’incontro restituirò i soldi del biglietto”, ha aggiunto con un pizzico di ironia in merito all’inchiesta della Procura di Palermo sulle sue missioni a Roma. Ai cronisti che gli hanno chiesto se pensa che ci sia in atto una campagna costruita ad arte contro di lui, l’assessore Baccei ha risposto: “Non ne ho idea e poco mi interessa. I problemi non sono questi, ma quelli dei siciliani che non riescono a lavorare e arrivare alla fine del mese”.