Diego Dalla Palma, ospite del programma di Rete 4 “La strada dei miracoli“, ha dichiarato di aver subito le molestie di un prete quando si trovava in collegio
Io non ho denunciato perché la parola denuncia non mi piace. Con gli anni tutto si stempera, tutto si capisce e subentra anche il senso del perdono. Io non ho denunciato, ho raccontato perché mi sembrava giusto ma l’ho fatto troppo tardi, l’ho fatto dopo che il fatto è avvenuto. In collegio avveniva il tutto, quotidianamente. Tutte le sere alle 9 io avevo questo prete grasso, molliccio, bianco che veniva. Io sono convinto che molti di questi preti non si rendano conto. A me il prete diceva “Ti voglio bene” e anch’io restavo sbigottito.
Dalla Palma si è aperto e ha raccontato anche di come si sia dovuto tenere tutto dentro:
Ma il problema grosso è che se io avessi detto a mia madre ‘Mamma, io ho un prete che tutte le sere mi viene a fare certi servizi’, mia madre mi avrebbe dato due ceffoni.
Poi ha continuato dicendo che non era il solo a subire delle violenze:
Mi ha dato fastidio e ho un rimorso per non avere denunciato un altro prete che si chiamava Padre Angelo, che invece abusava pesantemente, con violenze il mio vicino di camera. Ma devo anche dire – e ripeto, lo dico senza animosità – che il tempo stempera tutto e porta anche un pizzico di saggezza. Quello che mi dispiace è di non essere intervenuto in un fatto drammatico. Non ho più rabbia, è stato un insegnamento. Sulle mie spalle ho pagato il prezzo dell’omertà, perché dopo i 18 anni avrei dovuto fare qualcosa. Sugli altri, invece, ho un senso di pietà enorme perché bisogna considerare che su 11 preti, ben 6 venivano tutte le sere in quel famoso corridoio che ricorderò per tutta la vita. Era un corridoio buio con una madonnetta in fondo con una luce lampeggiante rossa e la sera dalle 9 alle 10, si cominciava a sentire il cigolio delle porte. Questo è il ricordo che ho.
Una storia terribile di violenza ma anche di perdono che ha commosso in molti durante la puntata del programma condotto da Safiria Leccese.