“Hitler all’epoca non voleva sterminare gli ebrei, ma espellerli” queste le parole di Netanyahu che hanno sollevato aspre polemiche e che sono state pronunciate in occasione del 37esimo Congresso sionista mondiale.
Il Führer sarebbe stato convinto alla soluzione finale dal Muftì di Gerusalemme Haj Amin Al-Husseini. “Hitler – ha detto il premier israeliano – all’epoca non voleva sterminare gli ebrei ma espellerli”. Netanyahu ha scaricato inoltre le colpe dell’Olocausto sui palestinesi: “Fu il gran Muftì di Gerusalemme a chiedere di bruciarli”.
“Non c’è nessun motivo per cambiare la storia”, ha replicato duramente il portavoce di Angela Merkel, Steffen Seibert, rispondendo a Berlino sulle affermazioni di Netanyahu. “Conosciamo bene l’origine dei fatti ed è giusto che la responsabilità sia sulle spalle dei tedeschi”.
Le parole di Netanyahu hanno scatenato le reazioni sia dell’opposizione, sia dei leader palestinesi: “Una pericolosa distorsione“. Così il leader dell’opposizione israeliana Isaac Herzog commentando le affermazioni del premier. “Chiedo a Netanyahu di correggerla immediatamente perché minimizza la Shoah… e la responsabilità di Hitler nel terribile disastro del nostro popolo”, ha affermato.
Le dichiarazioni del premier israeliano arrivano proprio in occasione dello scoppio delle recenti violenze nello stato ebraico tra israeliani e palestinesi: “Parole indifendibili e infiammatorie” – secondo il segretario generale dell’Olp Saeb Erekat – che ha respinto le affermazioni di Netanyahu sulla Shoah. “Lo Stato di Palestina denuncia le affermazioni in quanto moralmente indifendibili ed infiammatorie. Gli sforzi palestinesi contro il regime nazista sono profondamente radicati nella nostra storia”.
“Non ho avuta alcuna intenzione di sollevare Hitler dalla responsabilità per l’Olocausto e la Soluzione Finale” ha detto Benyamin Netanyahu, citato dai media, tornando sulle affermazioni fatte ieri riguardo la Shoah che hanno suscitato clamore in Israele.