“No” al risarcimento in caso di danni permanenti dopo la somministrazione di vaccini correttamente eseguiti. A stabilirlo è stata una sentenza della Corte di Cassazione.
Per i giudici tali danni sono da considerare, pur nella loro gravità, effetti imprevedibili del trattamento, che, dunque, non generano danno risarcibile e responsabilità alle Asl in caso di iniezione correttamente eseguita sul piano tecnico.
Il dispositivo respinge il ricorso e la richiesta di risarcimento di una donna di Napoli, ritenendo di essere stata vittima presso l’Asl 5 di una “cattiva esecuzione di una iniezione intramuscolare finalizzata alla vaccinazione antitifica”.
La puntura eseguita aveva, infatti, danneggiato il nervo circonflesso, ma i giudici non hanno rilevato alcuna responsabilità della dottoressa che ha eseguito il trattamento, “la quale si è attenuta ai protocolli nella localizzazione dell’iniezione e nelle modalità della sua esecuzione”, recita la sentenza. La corte sottolinea, anche, come la posizione del nervo circonflesso sia imprevedibile da persona a persona.