È iniziata l’anteprima del processo con rito abbreviato di “Mafia capitale” a Roma. Sul banco degli imputati l’ex dg di Ama (l’azienda romana dei rifiuti) Giovanni Fiscon, Emanuela Salvatori, ex responsabile del coordinamento amministrativo per l’attuazione del Piano nomadi del Campidoglio, Emilio Gammuto, collaboratore di Salvatore Buzzi e Raffaele Bracci e Fabio Gaudenzi, accusati di usura nei confronti di un imprenditore.
Il processo che vedrà coinvolti tutti gli altri imputati inizierà invece il prossimo 5 novembre. Assente in aula il sindaco uscente Ignazio Marino, al suo posto in rappresentanza del Comune c’era l’assessore alla Legalità di Roma Capitale Alfonso Sabella: “Sono qui in rappresentanza di Roma, ci siamo costituiti parte civile per farci risarcire – ha detto uscendo dal tribunale – Non c’è nulla di strano nell’assenza di Marino. È normale che ci sia io qui essendo assessore alla Legalità”.
“La ripartenza della città non può partire dalla magistratura ma dall’amministrazione. Noi abbiamo fatto molto sul terreno della lgealità – ha spiegato Sabella – Se ci fosse ancora spazio per ruoli tecnici sono disponibile, altrimenti torno a ‘casa mia’ che è la magistratura”.
Sul processo invece spiega: “Fiscon era in aula, il giudice potrebbe non accettare il rito abbreviato anche perché ha presentato una lista di testimoni molto lunga”. In aula l’ex direttore generale dell’Ama accusato di corruzione aggravata dall’aver agevolato l’associazione mafiosa capeggiata da Massimo Carminati, sarà difeso dagli avvocati Salvatore e Federico Sciullo.
Fiscon ha anche chiesto di accedere al rito alternativo condizionato all’audizione di una ventina di testimoni: fra loro gli ex presidenti Daniela Valentini, Domenico Tudini, Giovanni Hermanin, Giorgio Benvenuti, l’attuale numero uno Daniele Fortini, l’ex ad Franco Panzironi, l’ex sindaco Gianni Alemanno e il prefetto Goffredo Sottile, in quanto commissario del governo per l’emergenza rifiuti di Roma dal 2012 al gennaio del 2015.