“È il disco che volevo e come lo volevo. L’album che ho sempre sognato di fare. Rappresenta tutte le mie sfaccettature”, parla così il giovane Rocco Hunt che presenta “SignorHunt” il suo nuovo album in uscita il 23 ottobre per Sony Music.
“Ho seguito tutta la realizzazione del disco, ho scelto anche i featuring, in una mia ricerca personale verso il passato, nella scena rap degli anni Settanta, e tutti quelli che ho contattato mi hanno detto si'”, racconta il rapper campano che due anni fa vinse tra le lacrime il Festival di Sanremo tra le Nuove Proposte con “Nu juorno buono”.
A scorrere la lista degli ospiti dei 16 brani del SignorHunt spuntano i nomi di Clementino, J-Ax, Gue’ Pequeno, Neffa, ma anche quelli meno scontati per un rapper come Mario Biondi, Enzo Avitabile e Chiara. Ci sono anche Speaker Cenzou, O’ Zulu’, Luche’, Nazo, Zoa, Maruego e il ritorno di Chief.
I temi affrontati rimangono sempre gli stessi: la denuncia sociale e il napoletano. “Rappresento la mia gente e il mio territorio, per questo non rinuncio al dialetto ed è il mio stile riportare la denuncia sociale, ma senza inneggiare allo scontro. Scegliendo la leggerezza. Preferisco far ingoiare con il cucchiaino argomenti difficili”.
Dito puntato anche contro gli addetti ai lavori, rei di non “apprezzare” il rap. “In Italia le radio fanno il bello e il brutto tempo. Vengono trasmessi brani di artisti che non hanno seguito, mentre vengono ignorati quelli che hanno milioni di visualizzazioni su YouTube e non è un problema di pubblico differente, il contenitore è l’ultimo dei problemi. In ogni caso stiamo rischiando la saturazione: il rap è nei programmi tv, nei talent, tra i giudici dei talent. Troppo”.