Continua il botta e risposta a distanza tra la minoranza Dem e il premier Matteo Renzi sulla Legge di Stabilità. “Sto leggendo la discussione se abbassare le tasse sia di destra o di sinistra. Abbassare le tasse è giusto. Punto”, ha detto il presidente del Consiglio a Buttrio (Udine).
“Ognuno dice la sua. Poi si andrà alle elezioni e con la prossima legge elettorale si saprà chi ha vinto o perso – ha aggiunto – Ma fino al 2018 la questione è che gli italiani hanno pagato troppe tasse. Il dibattito in questi anni troppo spesso è stato uno scontro tra fazioni, tra componenti di partito, dove ognuna voleva distruggere l’altra”.
Per il capo del Governo serve unità, sia in Aula tra le varie forze politiche che all’interno del Pd stesso: “Lo dico da segretario. Ma c’è un momento in cui prima di tutto viene l’Italia – ha detto Renzi riferendosi alle critiche giunte dal compagno di partito Gianni Cuperlo – il compito prima di dividersi poi trovare il bene comune”.
Insomma, Renzi non intende fermarsi: “Alla faccia di chi dice che c’è un uomo solo al comando, dico che la sfida la vinciamo insieme. Io so quali sono le mie responsabilità. Vado avanti come un treno, non ho paura: posso perdere le elezioni – ma non preoccupatevi, le vinciamo – ma non la faccia. Vado avanti senza arretrare di un centimetro“.
Duro, anzi durissimo Alfredo D’Attore: “Questa manovra – ha detto al Corriere della Sera – è un impianto insostenibile. Porta a compimento la mutazione genetica del Pd. La sua approvazione significherebbe il definitivo distacco del Pd da una rotta di centrosinistra. Contiene misure che rappresentano una demolizione anche simbolica dell’eredità dell’Ulivo”.
“C’è chi dice che aumentando il contante aumenterà l’evasione: non è vero“. Ad assicurarlo è il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, intervenuto al convegno dei giovani di Confindustria. “La lotta all’evasione sta cambiando e stiamo avendo risultati positivi”.
Grande soddisfazione per l’ultima “creazione” del Governo: “La legge di Stabilità è molto ben equilibrata e tiene conto delle risorse e delle esigenze Paese. Il provvedimento concilia due cose apparentemente in contraddizione: sostegno all’economia e risanamento della finanza pubblica”.
Preoccupazione per il giudizio dell’Ue? “La manovra non sarà rispedita al mittente. Non c’è nessun timore che si debba avere con l’Europa”. Quanto al taglio delle tasse: “È assolutamente giusto che le tasse si taglino ed è un pilastro della politica del governo”.
“Oltre le tasse – ha proseguito – ci sono le riforme che aspettavamo da tempo, che oggi ci permettono di essere il Paese in Europa che ha fatto più riforme strutturali. Il Sud? Nella legge di Stabilità – ha proseguito – non ci sono solo 150 milioni, ma ci sono norme che permettono attraverso clausole di investimenti di attivare 11 mld di investimenti pubblici, di cui ben 7 mld al Sud”