Lo scandalo Volkswagen si allarga a macchia d’olio anche in Italia. Il presidente del Cda della Volkswagen Italia Luca De Meo e l’amministratore delegato e direttore generale Massimo Nordio sono tra le 6 persone indagate dell’inchiesta della Procura di Verona che ha portato stamane la Guardia di Finanza ad eseguire diverse perquisizioni nella sede veronese della casa tedesca.
Il reato ipotizzato per la Volkswagen italiana è di frode in commercio, nel registro degli indagati alcune figure apicali del management. Perquisizioni da parte della guardia di finanza sono in corso anche nella sede della Lamborghini a Bologna.
Sono ben 8,5 milioni le auto diesel che saranno richiamate nell’Unione Europea dalla casa tedesca. Lo ha annunciato il colosso di Wolfsburg. I richiami partiranno da gennaio 2016 senza nessun costo per i proprietari. La casa automobilistica ha poi assicurato che i nuovi motori diesel EA288 non sono stati manipolati.
In Germania, in particolare, Volkswagen dovrà richiamare 2,4 milioni di auto secondo quanto stabilito dall’ente di omologazione tedesco, Kba. Bocciata quindi la proposta della casa tedesca che preferiva un coinvolgimento attivo dei proprietari delle auto. Il piano prevedeva infatti che fossero questi ultimi, volontariamente, a portare le auto in officina.