La pertosse causa ogni anno tra i 20 e i 50 milioni di casi e nell’ultimo periodo sarebbe la causa di circa 300mila morti nell’ultimo periodo, tra neonati e bambini.
L’Associazione mondiale per le malattie infettive e i disordini immunologici (WAIDID) ha sottolineato il pericolo di aumento di casi di pertosse, dovuti alla negligenza dei genitori stessi che tendono a vaccinare di meno i propri figli e, a distanza di anni, tralasciano di sottoporli ai richiami previsti. L’infezione colpisce principalmente i neonati e si trasmette facilmente, tramite inalazione o contatto di liquidi provenienti dalla bocca o dal naso del malato, anche mediante una semplice risata o un colpo di tosse.
Ecco come riconoscere i sintomi: inizia come un apparente raffreddore e successivamente si passa a una tosse convulsiva, che causa un cambiamento evidente del colorito della pelle del bambino, che può diventare anche rossa o color porpora.
I medici raccomandano la vaccinazione anche in età adolescenziale.
Ecco come curare la pertosse: Il medico, che deve essere sempre contattato, somministrerà al bambino prima gli antibiotici, per alcune settimane. Nel caso in cui, invece, l’infezione fosse grave (soprattutto se il bambino ha meno di sei mesi di età) il malato riceverà le cure in ospedale, per evitare ulteriori problemi respiratori che, nel peggiore dei casi, potrebbero condurre alla morte.