Avrebbero condizionato, con un passaggio di denaro, le gare d’appalto per la manutenzione e la sorveglianza delle strade della Grande Viabilità di Roma.
Con questa accusa, due imprenditori Luigi Martella e Alessio Ferrari e un funzionario del dipartimento Sviluppo Infrastrutture e Manutenzione Urbana di Roma Capitale Ercole Lalli sono stati destinati agli arresti domiciliari con l’accusa di corruzione e turbata libertà degli incanti. Hanno ottenuto appalti da un milione di euro l’uno.
C’era la prima gara assegnata dal comune per il Giubileo ed era stata bloccata ieri dall’Autorità nazionale anticorruzione (Anac). Secondo le verifiche dell’Anac, i due imprenditori erano in realtà soci occulti.
Avrebbero dato denaro in cambio di informazioni riservate sulle imprese invitate alle gare che consentivano di controllare i meccanismi di aggiudicazione, sebbene affidati ad un sorteggio casuale.
Sostanzialmente, i due imprenditori – hanno spiegato i carabinieri – al fine di incrementare la probabilità di aggiudicazione delle gare, ognuna del valore di circa un milione di euro, cooperavano per ottenere informazioni ulteriori su quante e quali imprese venissero invitate ai vari lotti.
Anche il dato numerico permetteva loro di avere una posizione di vantaggio rispetto agli altri imprenditori sia nel caso il bando di gara prevedesse l’aggiudicazione per ‘massimo ribasso’ sia con la metodologia della ‘media mediata’, espressione riferita al cosiddetto ‘taglio d’ali’, con cui vengono esclusi coloro che presentano offerte con ribassi troppo contenuti o viceversa troppo elevati.