Sono sempre più oscuri i retroscena legati alla missiva che sarebbe stata inviata da 13 alti prelati a Papa Francesco in occasione dell’apertura del Sinodo di queste settimane. Esiste davvero la lettera? Chi sarebbero i firmatari? Qual è il suo contenuto?
In seguito alle indiscrezioni relative al contenuto della lettera en pubblicate da “L’Espresso”, smentite poi dal prefetto della segreteria per l’economia George Pell, si aggiungono altri elementi al fitto puzzle che sta creando non pochi fastidi all’interno delle stanze del Vaticano.
Gli autori del messaggio di protesta contro Francesco sarebbero gli appartenenti all’area rigorista del Sinodo, preoccupata delle nuove procedure di svolgimento dell’assemblea, che porterebbero a esiti predeterminati e contrari a qualsiasi apertura, come la comunione ai divorziati risposati che minerebbe la dottrina della Chiesa.
Pell ammette di aver consegnato un suo scritto al Papa, a inizio Sinodo: “Ma – precisa – una lettera privata deve rimanere tale e il testo è diverso da quello uscito“. I dubbi sul mistero della lettera che pare in origine essere stato scritto in inglese restano e continuano a far uscir fuori note di smentita da parte di molti membri dell’ala conservatrice del Sinodo tra i quali Peter Erdo, arcivescovo di Budapest, Angelo Scola, arcivescovo di Milano, André Vingt-Trois, arcivescovo di Parigi, e il cardinale genovese Mauro Piacenza.