Militari del Nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di Roma hanno effettuato una serie di acquisizioni di atti in Campidoglio. L’acquisizione dei documenti al Comune di Roma, secondo quanto si apprende, riguarda i rimborsi spese dell’ormai ex sindaco Ignazio Marino.
Intanto sulle cene pagate dal Comune si è aperto anche il caso Renzi “Era sempre qui, fatturavo al Comune”. Grazie a questa affermazione di un ristoratore fiorentino pubblicata su “Il Fatto Quotidiano” la Corte dei Conti della Toscana ha aperto un’indagine. Un atto dovuto, dicono. Lo staff del presidente del Consiglio ha replicato subito che “le spese di rappresentanza sono documentate e già analizzate”. E a 24 ore dall’intervista anche il ristoratore ha fatto marcia indietro.
“Come già fatto a più riprese in passato, le spese di rappresentanza sostenute negli anni in cui l’attuale premier era presidente della Provincia e sindaco di Firenze non solo sono documentate al dettaglio, ma sono state già analizzate, nel corso degli anni, da diversi livelli di controllo”. “Tali spese sono state assunte per finalità istituzionali in piena conformità alle leggi e ai regolamenti e, in base alla normativa vigente, inserite nel bilanci consuntivo annuale e inviate ogni anno alla corte dei Conti”.
“Massimo rispetto per il potere giudiziario. Dico solo che alla fine il tempo è galantuomo”, è stato il commento di Renzi. Il premier ha quindi spiegato di essersi arrabbiato dopo aver letto i giornali “perché non sta né in cielo né in terra. Però poi ti rendi conto che è talmente evidente che si tratta di questioni assurde che stai alle regole del gioco. Leggo anche di mio padre, che non ha mai avuto un problema con la giustizia..”. “L’importante – ha aggiunto – è avere la coscienza pulitissima”.