Sta facendo migliaia di condivisioni il post di Facebook del padre di un ragazzo iscritto al secondo anno di liceo classico che sul libro di fisica ha trovato un esercizio davvero sconvolgente.
Si parla del moto uniformemente accelerato e fin qui niente di strano. Ad allarmare e indignare il genitore è stato l’esempio scelto, ovvero il lancio di sassi dal cavalcavia. Non occorre ricordare che si tratta di un vero e proprio fenomeno criminale e non di un gioco, come certuni pensano.
“Cos’è? Un tentativo deliberato per accattivarsi la simpatia dello studente facendo ruotare l’esercizio attorno a un tema capace di suscitarne ilarità e attenzione?” si chiede questo papà.
Ecco cosa ha scritto su Facebook:
Adesso ditemi voi se è possibile che sul libro di fisica di secondo liceo di mio figlio ci sia un esercizio nel quale, per far pratica sul moto uniformemente accelerato, si faccia uso di uno scenario come questo…un idiota che si diverte a lanciare i sassi da un cavalcavia dovendo verificare se il suo sasso colpirà o meno un’auto che transita al di sotto…
Io dico che davvero non ci sia più limite a nulla…e poi il testo del problema “Sasso dal cavalcavia!”, pure col punto esclamativo…ma cos’è, un tentativo deliberato per accattivarsi la simpatia dello studente facendo ruotare l’esercizio attorno ad un tema capace di suscitarne ilarità ed attenzione?
Complimenti!
Vorrà dire che non dovremo stupirci di vedere, che so, un problema di balistica nel quale si chieda se la traiettoria del proiettile sarà capace di trapanare il cranio del prigioniero durante una esecuzione, oppure un problema di elettrotecnica nel quale si chieda con quale tensione si riuscirà a far fermare il cuore ad un condannato a morte attraverso la sedia elettrica….
Ma roba da matti.
Noi genitori viviamo l’immane difficoltà dell’età contemporanea di dover svolgere il nostro difficile ruolo nonostante la deriva di una società imbarbarita, nonostante la relativizzazione di principi come l’etica, la morale, la solidarietà, la giustizia, nonostante la venuta meno del riferimento e dell’esempio di qualsiasi istituzione…ci è rimasta soltanto la scuola con cui stringere un patto solidale per la crescita dei nostri figli…che almeno questa non venga meno al suo ruolo, per favore…
Tanti sono stati i commenti e se ne continua a parlare, anche se da quello che si legge sembra che non sia il primo caso di “strafalcione” – se così lo vogliamo chiamare – e adesso la scuola dopo la segnalazione starebbe prendendo dei provvedimenti.
Proprio mentre la cronaca non si ferma: un taxi, percorrendo viale del Muro Torto a Roma, è stato colpito al finestrino posteriore sinistro da una pietra forse lanciata da Villa Borghese. Stessa sorte, poco dopo, è toccata a una Mercedes con a bordo madre e figlia. Sulle vicende indagano i carabinieri della stazione di Roma Centro.