Sequestrati beni per 2 milioni di euro a Orazio Benedetto Cocimano, di 51 anni, ritenuto elemento di spessore del clan Santapaola-Ercolano. Il provvedimento è stato emesso dal Tribunale etneo su proposta del direttore della Dia, Nunzio Antonio Ferla.
Sigilli sono stati posti a quattro società operanti nel settore dell’edilizia, autoveicoli e motoveicoli e a sei tra conti correnti e depositi bancari.
Nel luglio del 2014 Cocimano era stato arrestato dalla Squadra Mobile della Questura di Catania nell’ambito dell’operazione ‘Ghost’ per fittizia intestazione di società operanti nel settore delle costruzioni edili per riciclare e impiegare denaro, beni o utilità di provenienza illecita.
Secondo l’accusa, dopo gli arresti di Santo La Causa e Francesco Carmelo Arcidiacono, era salito ai vertici operativi dell’organizzazione mafiosa Santapaola-Ercolano diventando, alla fine del 2009 fino al 2011, reggente dell’ala militare della “famiglia”, nonché detentore della “cassa degli stipendi”.
Il boss La Causa, dopo avere avviato la collaborazione con la giustizia, lo ha indicato come componente del gruppo di fuoco che nel 1996 uccise Luigi Ilardo e ha rivelato che avrebbe avuto anche un ruolo nell’omicidio del rampollo di Angelo Santapaola. Gli approfonditi accertamenti patrimoniali, estesi anche al suo nucleo familiare, svolti dal personale Dia, hanno consentito di verificare la rilevante sproporzione tra i redditi dichiarati, l’attività svolta e gli arricchimenti patrimoniali di Cocimano.