Via libera dell’Aula del Senato all’articolo 10 del ddl riforme, che modifica l’art. 70 della Costituzione in merito al procedimento legislativo affidato a Camera e Senato. Il sì all’articolo arriva con 165 voti favorevoli, 107 contrari e 5 astenuti.
Il governo aveva superato il primo voto segreto sull’articolo 10 del ddl riforme. Era stato respinto in questa maniera un emendamento Calderoli, primo firmatario il leghista Volpi, sulla tutela delle minoranze linguistiche.
I voti sono stati: 153 no, 131 sì e tre astenuti.
Successivamente la maggioranza aveva superato anche il secondo voto segreto della seduta sul ddl riforme. Su emendamento presentato dal senatore M5S Giovanni Endrizzi, i no sono stati 154, i sì 136 e tre gli astenuti.
E anche oggi non sono mancati gli scontri verbali. “Lei presidente Grasso gioca questa partita da arbitro, ma come l’arbitro Moreno”. A puntare il dito contro il presidente del Senato per la gestione del ddl riforme è il capogruppo M5s, Gianluca Castaldi, riferendosi al celebre Byron Moreno che diresse la partita Italia-Corea del Sud ai Mondiali del 2002. “Trovo che il suo accostamento sia altamente offensivo – ha replicato Grasso –, ho solo consentito che si andasse avanti con i lavori dell’Aula”.