Avere una vita sessuale attiva si può anche per chi ha subito un’operazione alla prostata. Anche senza ricorrere alla pillola blu. La nuova tecnica per l’enucleazione della prostata “ThuLEP” assicura il mantenimento di una normale e attiva vita sessuale e riduce a un semplice regime di day surgery il ricovero. Un vero e proprio risparmio di tempo e denaro per il sistema sanitario nazionale.
La nuova tecnica sfrutta la precisione del laser tullio creato da Quanta System per curare gli oltre 40 mila uomini che ogni anno in Italia vengono operati alla prostata a causa dell’iperplasia prostatica benigna, ovvero l’ingrossamento benigno della ghiandola prostatica. Un disturbo che accomuna 1 uomo su 2 sui 50 anni e addirittura il 75% degli over 80.
Si può inoltre mantenre le funzionalità del tratto urinario e diminuire le possibilità di sanguinamento operatorie e post-operatorie, con beneficio per i pazienti affetti da problemi di coagulazione o sotto terapia farmacologica.
Il dato emerge da un recente studio dell’equipe medica guidata dal professore Luca Carmignani, primario di Urologia al IRCCS Policlinico San Donato e professore associato presso l’Università degli Studi di Milano, pubblicato recentemente sull’Asian Journal of Andrology.
La ricerca è stata condotta studiando i mutamenti nella funzione sessuale e urinaria post-operatoria su 110 pazienti sottoposti al trattamento ThuLEP eseguito con il laser Cyber TM. I pazienti, con un’età media di 67 anni, sono stati valutati prima dell’intervento e successivamente a 3-6 mesi.
Un dato importante è quello relativo alla percentuale di pazienti che hanno mantenuto l’eiaculazione, aumentata del 52,7% rispetto ai pazienti trattati con la chirurgia convenzionale.