Papa Francesco ha chiesto rispetto per la condizione di ogni persona in occasione della veglia in piazza San Pietro per invocare lo Spirito Santo sui Padri sinodali che da domani si riuniranno in Vaticano per affrontare le sfide sulla famiglia.
“Ogni famiglia – dice il Papa – è sempre una luce, per quanto fioca, nel buio del mondo“. Il Pontefice auspica che nel corso del sinodo “più che parlare di famiglia, sappia mettersi alla sua scuola, nella disponibilità a riconoscerne sempre la dignità, la consistenza e il valore, nonostante le tante fatiche e contraddizioni che possono segnarla”
Il Papa ha sottolineato come la Chiesa sia “casa aperta, lontana da grandezze esteriori, accogliente nello stile sobrio dei suoi membri e, proprio per questo, accessibile alla speranza di pace che c’è dentro ogni uomo, compresi quanti – provati dalla vita – hanno il cuore ferito e sofferente”.
Francesco, concludendo l’omelia in piazza San Pietro ha invitato i Padri sinodali alla misericordia. “Ripartiamo da Nazaret – dice Francesco – per un Sinodo che, più che parlare di famiglia, sappia mettersi alla sua scuola, nella disponibilità a riconoscerne sempre la dignità, la consistenza e il valore, nonostante le tante fatiche e contraddizioni che possono segnarla. Nella ‘Galilea delle gentì del nostro tempo ritroveremo lo spessore di una Chiesa che è madre, capace di generare alla vita e attenta a dare continuamente la vita, ad accompagnare con dedizione, tenerezza e forza morale. Perché se non sappiamo unire la compassione alla giustizia, finiamo per essere inutilmente severi e profondamente ingiusti”.
“La Chiesa ribadirà la sua vicinanza a tutte le situazioni. Il Papa vuole una riflessione a tutto campo”. Aveva sottolineato il presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco, in piazza San Pietro.
Il porporato, parlando a Tv2000, senza mai citare l’outing del sacerdote che oggi si è dichiarato gay che si è dichiarato gay, ha detto che “in questi grandi eventi su tematiche delicate come il Sinodo, l’atteggiamento è quello del riserbo. Non ci devono essere pressioni. La riservatezza sarà il più grande aiuto”.
E il segretario generale della Cei chiede di Osare di più, di essere “mendicanti di più amore, di più speranza, di più protezione”. È il monito che monsignor Nunzio Galantino rivolge ai Padri sinodali nel corso della veglia di preghiera.