Decade l’accusa di associazione mafiosa per Gianni Alemanno, nell’ambito dell’indagine su Mafia Capitale, ed è lui stesso a comunicarlo in una nota “L’avviso di conclusione delle indagini preliminari che mi è stato notificato oggi dalla Procura della Repubblica non contiene più i reati previsti dall’articolo 416 bis del codice penale, ovvero l’associazione a delinquere di stampo mafioso. Dopo dieci mesi finalmente sono stato liberato dall’accusa infamante di essere partecipe di un’associazione mafiosa”.
“Per me è la fine di un incubo – prosegue l’ex sindaco di Roma -. Rimane la possibilità di una richiesta di rinvio a giudizio per reati di corruzione e finanziamento illecito, accuse che io respingo e da cui mi difenderò in ogni modo, convinto che la Magistratura mi darà giustizia con la stessa onestà intellettuale con cui oggi ha archiviato per me l’ipotesi di reato di associazione a delinquere di stampo mafioso”.
Notificato l’avviso di chiusura delle indagini all’ex sindaco Gianni Alemanno. L’atto prelude alla richiesta di rinvio a giudizio nell’ambito dell’inchiesta e le accuse sono quelle di corruzione e finanziamento illecito. Il pool contesta all’ex primo cittadino di centrodestra di aver ricevuto somme di denaro per compire atti contrari ai doveri della sua carica. Secondo l’accusa, infatti, i fondi a disposizione della fondazione sarebbero stati erogati da Salvatore Buzzi, il ras delle coop del ‘Mondo di Mezzo’, in accordo con Massimo Carminati.