I rappresentanti dei Consigli regionali di dieci regioni stanno depositando in Cassazione sei quesiti referendari contro le trivellazioni entro le 12 miglia e sul territorio.
Capofila dell’iniziativa è la Basilicata. Le altre nove regioni sono: Marche, Puglia, Sardegna, Abruzzo, Veneto, Calabria, Liguria, Campania e Molise.
I sei quesiti chiedono l‘abrogazione di un articolo dello Sblocca Italia e di cinque articoli del decreto Sviluppo. Su questi ultimi, presentati stamani, è attesa anche la decisione della Consulta che si pronuncerà nel 2016 sulla questione trivellazioni.
“È la prima volta che dei quesiti referendari sostenuti dai Consigli regionali vengono presentati da dieci Regioni, che rappresentano il doppio del quorum richiesto“. Lo ha detto il presidente della Basilicata, Pino Lacorazza, depositando in Cassazione le sei quesiti ‘anti Trivelle’.
Lacorazza prosegue: “Chiediamo che non ci siano trivellazioni entro le 12 miglia e che siano ripristinati i poteri delle Regioni e degli enti locali, mettendo inoltre i cittadini al riparo dalla limitazione del loro diritto di proprietà”.
“Nella nostra Regione, la Basilicata – ha aggiunto Lacorazza – abbiamo già la presenza di 70 impianti di trivellazione: non è che non vogliamo sporcare il nostro giardino, ma crediamo che la politica energetica dell’Italia debba raccordarsi con l’Unione europea”. Secondo Lacorazza, “più che fare altre trivellazioni, il nostro Paese deve limitare i consumi energetici e arrivare alla piena efficienza energetica“.