All’Ismett di Palermo è stato eseguito per la prima volta in Europa un trapianto di polmoni con organi “ricondizionati”, trattati cioè con una macchina per aumentarne la qualità dopo il prelievo. Con questa particolare tecnica, sarà possibile utilizzare anche polmoni che altrimenti dovrebbero essere scartati.
La procedura di ricondizionamento prevede che i polmoni prelevati vengano inseriti in una macchina in cui vengono riscaldati, perfusi e ventilati per circa 4 ore. Dopo la procedura i polmoni sono stati trapiantati con successo in un paziente con insufficienza respiratoria secondaria a fibrosi cistica.
La metodica è stata messa a punto a Toronto e in Italia solo poche strutture, quasi tutte del Nord Italia, hanno già eseguito trapianti analoghi utilizzando, però, tecnologie differenti. Con questa procedura è possibile “recuperare” e destinare a trapianto circa il 10% dei polmoni che verrebbero altrimenti scartati.
“La lista d’attesa per trapianto di polmone – spiega Alessandro Bertani responsabile del programma di trapianto di polmoni di ISMETT – è purtroppo ancora molto lunga e un’elevata percentuale di pazienti muore prima che sia disponibile un donatore adeguato. Con il programma di ricondizionamento polmonare intendiamo contribuire ad aumentare il numero dei trapianti e a ridurre il rischio di non poter ricevere un organo in tempo”.