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Squadra Antimafia 7, trovato l’archivio di Crisalide|De Silva uccide Veronica Colombo e i Maglio

Ancora una puntata ricca di colpi di scena e un altro addio importante quello di Veronica Colombo. De Silva è tornato e ha messo in salvo la Ferretti dopo aver compiuto una strage: non solo la sorella di Lara ma anche il clan dei Maglio.

Ma la domanda è: perché l’ha fatto dato che adesso l’archivio di Crisalide è nella mani della Duomo? Archivio che potrebbe portare a una e propria svolta nelle indagini specie nell’individuazione del Broker. Ma qualcuno, insospettabile, nasconde qualcosa…

Squadra Antimafia 7, quarta puntata

Calcaterra ha ucciso Barca, il commissario che ha fatto il doppio gioco alleandosi con Veronica Colombo e Spagnardi ma la sua memoria sembra avere dei vuoti: tornato a casa infatti si addormenta per terra in terrazza e al suo risveglio pare non ricordare molto.

Quando poi Caputo gli dice che hanno trovato Barca morto lui sembra quasi essere sorpreso. Davide Tempofosco sul luogo del delitto ipotizza che ad uccidere Barca possa essere stato Spagnardi per vendicarsi.

Ma le cimici che ha messo Barca nella camera della Ferretti hanno registrato anche la telefonata tra Davide e Ada, nella quale si davano appuntamento nella chiesa. Tempofosco ammette che è stata un’imprudenza agire di nascosto e che Lara gli ha salvato la vita.

“Doveva lasciarti crepare. Lara è morta per colpa tua lo sai vero? E questo perché tu non ti fidavi di noi” dice Sandro a Tempofosco. Adesso per Davide il difficile sarà recuperare la fiducia degli uomini della Duomo.

I poliziotti riescono a identificare il covo dei Maglio: messi alla strette inizia un conflitto a fuoco ma i mafiosi riescono a scappare via mare.

Intanto la Ferretti interrogata dal giudice dà del bugiardo a Tempofosco e smentisce quello che aveva confessato al vice questore affermando di averlo incontrato solo per avere delle rassicurazioni su sua figlia. “Quindi io starei mentendo?” chiede Davide al questore Licata.”Uno di voi due sicuramente”gli risponde.

“Io mi fidavo di te, guarda come è andata a finire” dice poi Ada a Tempofosco uscendo dalla stanza degli interrogatori.

Calcaterra si fa visitare dal dottore per i suoi vuoti di memoria. “Lei sta giocando con il fuoco” dice il medico al commissario, il quale però non sembra prendere sul serio le raccomandazioni dello specialista.

Squadra Antimafia 7, quarta puntata

Don Alfio Corvo con i suoi e con Don Battaglia parlano di come allearsi per sconfiggere i Maglio. Rachele è sempre più convinta che si debba passare all’azione: “Dobbiamo prendere noi quello che stanno cercando i Maglio”. Intanto la Ferretti e la figlia vengono portate in un’altra struttura posta sotto scorta ma lei insiste affinché le diano la possibilità di vedere un medico. Una volta in ospedale qualcuno, su una sedia a rotelle, le passa accanto e le infila dentro la borsa un cellulare e un bigliettino.

Sandro e Sciuto in appostamento scoprono un giro di prostituzione legato ai Maglio. Quando intervengono, Pietrangeli ferma a uno dei sospettati e gli punta la pistola alla tempia per farlo parlare. Ma Tempofosco lo ferma e Sandro allora gli punta la pistola contro: “Ti vuoi sfogare?” gli chiede Davide.

Quello che scoprono è che i Maglio stanno organizzando più azioni per debellare i Corvo e i Ragno colpendo più obiettivi contemporaneamente. Sciuto capisce che anche Carmela è in pericolo e chiede aiuto a Calcaterra perché la donna si trova al vivaio vicino casa sua. Ma il commissario non sta per niente bene e viene colpito dai soliti mal di testa lancinanti e inizia ad avere delle allucinazioni.

A salvare Carmela sarà Sciuto ma Calcaterra è dietro l’angolo pronto a inseguire quello che aveva tentato di uccidere la donna e che Vito aveva solo ferito. Una volta raggiunto, il commissario non ci pensa due volte prima di ammazzarlo. Il suo lato oscuro fa davvero paura. 

“I Maglio stanno alzando la posta” commenta Tempofosco con il questore Licata. “E come sempre dietro tutto ci sarà il Broker” continua la Cantalupo.

Squadra Antimafia 7, quarta puntata

Calcaterra tornato a casa dice per telefono a Sandro non ricordare nulla dalla telefonata di Sciuto in poi. Il commissario inizia a pensare a quando ha detto alla Mares di essersi innamorato di lei.

Tempofosco si è appostato per controllare la Ferretti; lei si accorge della macchina e chiede alla scorta di andare a controllare. Quindi ne approfitta per lasciare la casa e scappare abbandonando la figlia. La Duomo si riunisce per capire come agire e Pietrangeli ha un altro scontro con Tempofosco: “Sai che c’è me ne vado” dice Sandro lasciando il commissariato.

Sandro allora va da Domenico: “Anche con un buco in testa sei tu il mio capo”. “Il dottore mi vuole rinchiudere ma piuttosto mi sparo in testa” gli dice Calcaterra. “Ma su una cosa ha ragione: io quello di prima non ci torno più”. I due decidono di agire insieme per venire a capo dell’intera vicenda e Calcaterra pensa sia il caso di tornare nel palazzo dove Mattia, il capo di Crisalide, abitava ed è stato ucciso. Ma lì non è mai stato trovato nessun archivio anche se è lì che dovrebbe essere secondo i due poliziotti. E intanto la Ferretti va a recuperare la chiave.

La Ferretti aveva ricevuto un’informazione e chiede di mettersi in contatto con Veronica Colombo. Quest’ultima si decide a chiamarla e il giudice le dice: “Basta morti. Sono disposta a darvi la chiave. Dopo quello che è successo a tua sorella è cambiato tutto”. Poi la Ferretti le dice che in cambio di un futuro per lei e sua figlia vuole un milione di euro.

Calcaterra e Pietrangeli trovano una cassaforte.

Squadra Antimafia 7, quarta puntata

Pietrangeli chiede aiuto ad Anna per identificare il marchio della cassaforte. La Cantalupo vede in lontananza anche Calcaterra e subito informa Tempofosco della loro indagine “non ufficiale”. Sandro ancora una volta si sfoga con Mimmo contro Davide, ma subito il commissario lo mette in riga dicendo che al suo posto avrebbe agito alla stessa maniera. E conclude senza ammettere repliche: “Noi finiamo questa operazione insieme e poi torni in Squadra è chiaro?”.

Sandro e Mimmo vanno dall’uomo che fa fatto la cassaforte di Mattia e lui gli dice che per il capo di Crisalide ha fatto un altro lavoro al cimitero di Taormina. Domenico sa però che la chiave fa anche da segnalatore e che senza è impossibile aprire l’archivio. I due poi si trovano Anna tra i piedi e non possono non coinvolgerla.

La Ferretti consegna la chiave a Veronica Colombo ma lei non rispetta i patti e la rapisce. 

Al cimitero di Taormina, dove sono andati Calcaterra, Pietrangeli e la Cantalupo, arriva anche Spagnardi con i suoi e con la chiave/localizzatore. Anna si decide a chiamare Tempofosco per chiedere rinforzi ma Domenico e Sandro sembrano essere intenzionati ad agire anche se in minoranza. “Siamo soli io e te, che facciamo?” chiede Sandro. “Prendi bene la mira” gli risponde Mimmo.

Dopo una sparatoria Calcaterra riesce a recuperare l’archivio di Crisalide. Sandro poi spara per uccide Spagnardi ma lui, ferito di striscio, si lancia in una cascata. Nel covo dei Maglio invece a fare una strage è De Silva che uccide tutti e si conserva per ultima Veronica Colombo alla quale inizialmente spara solo ai piedi e le dice che è libera. Ma poi ci ripensa: “Sindaco tanti saluti da Leonardino Abate” e l’ammazza. Poi porta in salvo la Ferretti che aveva chiesto il suo aiuto mettendo una X in una finestra come lui le aveva detto.

Squadra Antimafia 7, quarta puntata

La Duomo gioisce alla notizia del ritrovamento del cadavere di Veronica Colombo. Ma il loro obiettivo è prendere la Ferretti: sanno che però non partirebbe senza lasciare indietro sua figlia.

Nonostante siano arrivati alla casa famiglia, De Silva, la Ferretti e sua figlia riescono a fuggire in elicottero. “Perché De Silva la sta aiutando anche se non ha più l’archivio?” si chiedono alla Duomo. Cosa sta nascondendo questa volta De Silva?

Sandro chiede scusa a Davide e si ri-unisce alla Squadra. Poi Tempofosco accompagna Anna a casa e tra i due in auto scoppia la passione. 

Anna tornata a casa dice al suocero che hanno messo le mani sull’archivio e che presto potrebbero pure arrivare al Broker. L’uomo rimasto da solo fa una telefonata e dice: “La Duomo ha l’archivio. Adesso possono arrivare anche a me”.

 

Rosy Buttafuoco

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Rosy Buttafuoco
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