Volkswagen richiamerà fino a 11 milioni di vetture per sostituire il software incriminato, inviando una comunicazione ai clienti “nei prossimi giorni”: lo ha detto il neo-amministratore delegato Matthias Mueller a un incontro a porte chiuse con circa mille top manager a Wolfsburg, secondo il sito web della Reuters.
“Abbiamo davanti un cammino faticoso e un sacco di lavoro duro – avrebbe detto Mueller – Riusciremo a uscirne solo a piccoli passi e ci saranno battute d’arresto”. Degli 11 milioni di vetture coinvolte, circa 5 milioni sarebbero auto con marchio Volkswagen, 2,1 milioni Audi, 1,2 milioni Skoda e 1,8 milioni veicoli commerciali.
Secondo quanto appreso da alcune fonti tedesche, le autorità hanno dato a Volkswagen tempo fino al 7 ottobre per presentare un piano che riporti le emissioni diesel dei motori Tdi, quelli al centro dello scandalo, entro i limiti. Richiamare gli 11 milioni di veicoli che montano il software ‘defeat device” costerebbe oltre 6,5 miliardi di dollari.
Intanto, l’azienda automobilistica continua a far fronte ai danni che ha subito. Oggi, per esempio, è stato comunicato che, con effetto dal 6 ottobre il titolo Volkswagen sarà tolto dal listino del Dow Jones Sustainability Indices (Djsi) per effetto della truffa sui test delle emissioni ammessa dalla stessa società lo scorso 18 settembre. Lo ha reso noto un comunicato di S&P Dow Jones Indices LLC e RobecoSam che gestiscono l’indice di cui fanno parte le industrie che adottano i migliori standard in termini economici, ambientali e sociali.