“Ragazzi, permettetemi di dirvi: andate a scuola, non ne fuggite. La scuola è vostra, così come vostro è il futuro”. Con queste parole il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha inaugurato l’anno scolastico a Ponticelli, quartiere simbolo della periferia napoletana.
Il riscatto sociale passa dall’istruzione: “La camorra e le mafie possono essere sconfitte e saranno sconfitte. E voi, giovani di Napoli, sarete alla testa di questa storica vittoria. Liberi dalle mafie, dalle cosche, da ogni condizionamento illecito. Voglio ripeterlo con forza mentre Nicola Barbato, della polizia di Stato lotta per la vita: a lui va affetto e riconoscenza”.
“Permettetemi di ringraziare i vostri insegnanti – ha proseguito Mattarella – E il personale che lavora accanto a loro negli istituti di ogni ordine e grado. Proprio per questo voglio dirvi: grazie! Anni in cui la crisi economica ha penalizzato oltremisura il patrimonio della scuola. Anni nei quali si sono accentuate condizioni di precarietà, affrontate recentemente dal Parlamento”.
Il presidente ha poi citato anche Davide Sannino e Giancarlo Siani, entrambe vittime della camorra: “Non possiamo rinunciare a essere donne e uomini liberi. Davide, uno come voi, è stato ucciso a 19 anni perché ha guardato in faccia chi stava rubando il motorino di un suo amico. È stato ucciso perché ha tenuto la testa alta. Lo hanno ucciso per farci abbassare la testa”.
Infine l’appello del Capo dello Stato affinché si proceda sempre di più verso l’integrazione: “È importante per l’Italia, e per l’Europa intera, il modo con il quale saremo capaci di integrare i figli dei migranti – ha concluso – La scuola italiana ospita ottocentomila studenti stranieri: più della metà di questi è nata in Italia”.