È il più giovane collaboratore di giustizia. Si tratta di un bimbo di undici anni, figlio di un presunto boss della ‘ndrangheta della piana di Gioia Tauro.
Secondo quanto riporta il quotidiano ‘La Repubblica’, il piccolo da alcune settimane sta collaborando con la giustizia e sta svelando tutti i segreti della cosca.
La madre del bimbo ha deciso anche lei di collaborare dopo che il marito è stato arrestato nell’ottobre scorso dai carabinieri nell’ambito dell’operazione chiamata ‘Eclissi’.
Il bimbo ha consegnato ai magistrati anche la sua scheda telefonica, spesso utilizzata dal padre per mantenere i contatti con un esponente di spicco di un’altra cosca, quella dei Bellocco di Rosarno. In uno dei verbali il bambino afferma che “Papà faceva quello che voleva all’interno della cosca, era il braccio destro del capo”.
L’undicenne racconta ciò che vedeva: “Ho visto la droga, le armi, pistole più che altro, fucili mai…la droga l’ho vista sempre nel garage, in giro non l’ho mai vista”.
Da quattro mesi il bambino vive lontano dalla Calabria, in una località protetta, con un altro nome, insieme ai due fratelli più piccoli e alla madre. La donna, quando ha chiesto di parlare con i Pm, ha dettodi trovarsi “qui per i miei figli, non voglio che crescano secondo ideali e valori sbagliati”.