“Vogliamo sapere quante e quali auto vendute in Italia hanno montato questo dispositivo e questo software“. Lo afferma il ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, che – intervistato da La Stampa – annuncia anche che “l’Italia farà partire dei controlli a campione su tutte le vetture vendute in Italia, senza aspettare i dati che pure abbiamo richiesto sia alla Volkswagen che all’autorità di omologazione”.
Il test, spiega il ministro, sarà effettuato “su un migliaio di vetture per avere un risultato significativo. Ognuno costa circa 8 mila euro, ma ne vale la pena. Avremo i risultati tra due o tre mesi, e capiremo se le emissioni sono nei limiti, e se qualcuno ha cercato di fare il furbo”.
Nel caso della Volkswagen, che sta richiamando più di undici milioni di veicoli nel mondo (con un costo che è stato secretato), “si è usata una metodologia che inganna anche le autorità che devono svolgere i controlli – dice il ministro -. Siamo indignati: oltre a essere stata una truffa e un inganno gravissimi, qui si rischia di rompere la fiducia tra produttori e cittadini”. Delrio rimarca che “se viene meno la fiducia investono meno e consumano meno”.
Per Delrio “l’Italia è coinvolta anche perché l’industria automobilistica è un’industria europea e un mercato globale. Volkswagen monta componenti italiane e non dobbiamo gioire se l’industria tedesca va in crisi”. Delrio spiega che nessuno poteva immaginare “questo incredibile inganno” ma che era già stato deciso “a livello europeo di cambiare le regole dei test sulle emissioni: non solo in laboratorio, ma anche su strada”. Le nuove regole andranno a regime dal 2017.