Alzheimer, le cellule del “dove” e del “quando” | per orientarci nello spazio e nel tempo

di Redazione

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Alzheimer, le cellule del “dove” e del “quando” | per orientarci nello spazio e nel tempo

| sabato 26 Settembre 2015 - 10:11

Nuove speranze dalla ricerca per la cura dell’Alzheimer. Un gruppo di ricercatori del Massachusetts Institute of Technology (Mit) di Boston ha individuato nel cervello di topi di laboratorio le cellule del “dove” e del “quando”. Queste ultime ci permettono di orientarci nello spazio e nel tempo e di creare ricordi a breve e lungo termine.

Sulla rivista Neuron sono stati pubblicati i risultati dello studio che aprono nuovi spiragli nell’ambito della diagnosi precoce di malattie neurodegenerative, proprio come l’Alzheimer.

I ricercatori hanno anche identificato due popolazioni di neuroni nella medesima area del cervello che trasmettono queste informazioni, chiamate cellule “oceano” e cellule “isola”. In precedenza i ricercatori avevano scoperto che le cellule “isola”, che formano piccoli gruppi immerse nelle cellule “oceano”, sono necessarie per collegare due eventi che si verificano in rapida successione. Adesso hanno scoperto che le cellule oceano contribuiscono anche a ricordare il luogo in cui è avvenuto un evento.

In particolare le cellule individuate dagli scienziati americani aiutano a spiegare alcune funzioni del cervello. Per esempio servono a capire perché quando dimentichiamo qualcosa la ritroviamo più facilmente se torniamo sui nostri passi.

Queste unità nervose fanno parte di un circuito che collega l’ippocampo e una regione della corteccia chiamata entorinale.

“Comprendere come le cellule oceano e isola contribuiscono a formare la memoria – sottolineano i ricercatori – può aiutare a sviluppare marcatori per migliorare la diagnosi precoce di questa malattia”. Un altro studio recente ha invece puntato sul ripristino della memoria e sulla distruzione delle placche amiloidi che “bloccano” il cervello.

 

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