Il ministro della Salute va al contrattacco difendendo la riforma sulla sanità, chiudendo la polemica con le Regioni e tendendo una mano ai camici bianchi, che minacciano lo sciopero.
In un’intervista a ‘Il Messaggero’, Beatrice Lorenzin dichiara: “D’ora in poi, per i cittadini, sarà possibile accedere ai servizi sanitari riducendo le liste d’attesa. Non prescrivere indagini inappropriate significa rinunciare a quelle che mai avrebbero dovuto essere prescritte”.
E ribadisce alle Regioni l’intento del governo che è quello di “Attaccare gli sprechi e non faremo tagli lineari, così siamo arrivati a una mediazione”.
“Diciamo – prosegue – che i punti sanzionatori sono stati fortemente voluti dalle Regioni. Mi sarei aspettata il loro intervento per spiegare le ragioni del cambiamento e rasserenare gli animi”.
“Visto il clamore, chiedo alle Regioni di metterci la faccia e – continua il ministro – spiegare bene la ratio del provvedimento ai cittadini. Nessuno sarà curato di meno ed è bene che gli enti locali facciano informazione sul territorio per chiarirlo”.
“Queste novità daranno più serenità ai medici dopo dieci anni di austerity e tagli lineari – conclude la Lorenzin -. Condivido la necessità di rinnovare il contratto, stabilizzare i precari, dare maggiori tutele contro la medicina difensiva e garanzie sullo sblocco del turn over. La legge prevede che verranno sanzionati solo quei medici che reiteratamente e consapevolmente prescriveranno prestazioni inappropriate. A loro sarà chiesta una giustificazione e se non la presenteranno o non sarà corretta si arriverà ad un dibattimento e poi, semmai, alla sanzione”.