Recenti studi dell’Istat, di Caritas Migrantes, di Unioncamere e della Fondazione Leone Moressa, affermano che i cinque milioni di stranieri che vivono nel nostro paese sono una risorsa per la nostra economia.
Gli immigrati che hanno trovato lavoro in Italia, infatti, hanno contribuito nel 2014 al 9% del Pil (circa 123 miliardi di euro), occupando vari settori lasciati liberi dai nostri connazionali (che ambiscono in misura maggiore a professioni di alto rilievo). Il 39,3% degli stranieri, infatti, risulta impiegato nei servizi alla persona, il 19% negli alberghi e ristoranti, il 18% nelle costruzioni.
Forte è anche la propensione degli stranieri ad aprire nuove attività: infatti, circa 6 milioni di imprese, l’8,9% del totale, sono società fondate da stranieri residenti in Italia, con una forte concentrazione nel centro-nord.
Statistiche sorprendenti, inoltre, sono quelle dei vari tassi di occupazione per nazionalità: al 2014 gli italiani occupati sono al 56,3%, i non comunitari al 56,6%, i comunitari al 62,6%. L’Italia risulta essere l’unico caso in Europa per quanto riguarda questa voce statistica.