Nell’Etna Valley, la zona industriale legata all’hi-Tech a pochi chilometri da Catania, è in funzione il primo impianto fotovoltaico, realizzato da Enel Green Power, collegato a un sistema di accumulo a 10 megawatt di pannelli solari che lavorano in stretto contatto con una batteria da 2 mega watt.
L’impianto crea energia e si conserva evitando dispersioni o perdite. Viene utilizzata soltanto quando e dove serve, per usi di rete, industriali e domestici.
È un impianto pilota che servirà da modello per riuscire a vendere la tecnologia nei paesi emergenti. Il sistema di accumulo di 1 MegaWatt è collegato all’impianto fotovoltaico da 10 Mwp di Egp Catania 1.
È in funzione da maggio ed è un primo passo importante, tanto che l‘amministratore delegato di Egp, Francesco Venturini, al taglio del nastro con il sottosegretario allo Sviluppo economico, Simona Vicari, e il sindaco Enzo Bianco, mostra ottimismo: “tra 3-4 anni sarà una buona fetta del nostro business, ne sono certo”.
“Il punto – spiega – è non perdere il treno con lo sviluppo tecnologico: nei prossimi anni le fonti rinnovabili andranno in questa direzione. Lo si vede non tanto dagli impianti richiesti ma dalla mole di investimenti che le nazioni leader stanno impiegando”.
I produttori di energie puntano su sistemi che consentano di superare i limiti di una produzione intermittente (a regime solo quando c’e’ il sole o c’è vento), in modo da immagazzinare l’energia in eccesso e riutilizzarla quando la domanda è più forte o più conveniente e venderla ai gestori della rete.
“La Sicilia è tra le regioni italiane più ricche di sole e di vento, con una già significativa diffusione di impianti: circa 1800 MW di eolico e quasi 1300 MW di fotovoltaico, che rappresentano circa 1/3 della potenza elettrica lorda complessivamente installata nell’isola». Lo ha affermato la sottosegretaria allo Sviluppo economico Simona Vicari durante l’inaugurazione dell’impianto.
Enel Green Power sta realizzando un impianto simile, ma collegato a un parco eolico, in Basilicata. I due modelli serviranno per esportare la tecnologia in Asia, Sudamerica e Africa. Il mercato potenziale è composto da 1,3 miliardi di persone nelle aree rurali, dove i collegamenti con le reti ci sono e non ci sono.
“Grazie alle politiche lungimiranti adottate in questi ultimi anni – ha concluso la sottosegretaria Vicari – l’Italia già nel 2013 ha raggiunto gli obiettivi europei previsti per il 2020, con un’incidenza delle fonti rinnovabili sui consumi finali lordi pari al 16,7%, solo tre decimi di punto al di sotto del target europeo”.