Stephen King compie 68 anni e festeggia con l’uscita di un nuovo romanzo “Chi perde paga” (Sperling e Kupfer, pagg. 480 euro 19,90).
Si tratta del secondo romanzo della trilogia iniziata con “Mr. Mercedes” (vincitore dell’Edgar Award per il miglior thriller), nel quale l’autore tocca un tema a lui caro, quello del potere della letteratura sulla vita di ogni giorno e di come un personaggio di fantasia possa diventare un’ossessione.
Come nel capolavoro “Misery”, King mette in scena l’ossessione di un lettore per il suo scrittore, un’ossessione spinta fino al limite della follia e raccontata con ritmo serratissimo. Dalla trilogia sarà tratta una serie televisiva.
Il genio è John Rothstein, scrittore osannato dalla critica e amato dal pubblico – reso immortale dal suo personaggio feticcio Jimmy Gold – che però non pubblica più da vent’anni. L’uomo che lo apostrofa è Morris Bellamy, il suo fan più accanito, piombato a casa sua nel cuore della notte, furibondo non solo perché Rothstein ha smesso di scrivere, ma perché ha fatto finire malissimo il suo adorato Jimmy. Bellamy è venuto a rapinarlo, ma soprattutto a vendicarsi. E così, una volta estorta la combinazione della cassaforte al vecchio autore, si libera di lui facendogli saltare l’illustre cervello. Non sa ancora che oltre ai soldi (tantissimi soldi), John Rothstein nasconde un tesoro ben più prezioso: decine di taccuini con gli appunti per un nuovo romanzo. E non sa che passeranno trent’anni prima che possa recuperarli. A quel punto, però, dovrà fare i conti con Bill Hodges, il detective in pensione eroe melanconico di “Mr. Mercedes”, e i suoi inseparabili aiutanti Holly Gibney e Jerome Robinson.
Il 10 settembre il Presidente Obama ha premiato King con la “National Medal of Arts” (la più alta onorificenza ad un singolo artista conferita in nome del popolo statunitense) con questa motivazione: “King è uno degli scrittori più popolari e prolifici dei nostri tempi poiché riesce a combinare la narrazione con la sua acuta analisi della natura umana”.