La Croazia ha chiuso dalla mezzanotte scorsa, solo per i camion e il traffico di mezzi pesanti, il valico di frontiera con la Serbia a Batrovci-Bajakovo, lungo l’autostrada Belgrado-Zagabria, importante via di comunicazione fra l’area balcanica e l’Europa centrorientale.
Funziona normalmente invece il traffico automobilistico.
Batrovci-Bajakovo è l’unico valico di confine fra i due Paesi rimasto aperto dopo la decisione della Croazia di chiudere nei giorni scorsi gli altri sette passaggi di frontiera con la Serbia a causa del massiccio flusso di migranti e profughi. In poche ore a Batrovci-Bajakovo si è formata una imponente coda di camion lunga almeno dieci chilometri. Zagabria non ha fornito spiegazioni ufficiali, e la decisione ha suscitato proteste a Belgrado.
E la polizia turca ha bloccato lungo l’autostrada Istanbul-Edirne almeno 200 profughi siriani, tra cui donne e bambini. Il gruppo dalla scorsa notte sta cercando di dirigersi a piedi dalla metropoli sul Bosforo verso il confine greco-turco dopo essere rimasti per una settimana in attesa alla stazione dei bus. Su indicazione delle autorità, molte compagnie si rifiutano infatti di vendere biglietti ai siriani.
E anche la polizia slovena ha cominciato a innalzare una barriera “difensiva” al valico di frontiera di Bregana, al confine con la Croazia. L’obiettivo è quello di evitare che i migranti entrino illegalmente e in modo indiscriminato nel Paese attraverso campi e boschi, invece di restare in attesa nell’accampamento presente al confine. Lo riferiscono i media croati e serbi.