Grecia, vince Syriza e Tsipras resta premier| Si va verso un governo “fotocopia”

di Redazione

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Grecia, vince Syriza e Tsipras resta premier| Si va verso un governo “fotocopia”

| sabato 19 Settembre 2015 - 18:52

Alexis Tsipras vince ma non stravince (Syriza è intorno al 35%, circa 145 seggi). E’ ormai scontato l’esito delle votazioni per l’elezione del governo nazionale, necessarie dopo le dimissioni del primo ministro Alexis Tsipras avvenute lo scorso 20 agosto. I dati non sono definitivi ma è probabile che il responso delle urne non provocherà terremoti. Tsipras insomma continuerà a rappresentare la Grecia in Europa e il suo governo non dovrebbe essere molto dissimile da quello precedente. La vera differenza con le ultime elezioni – ed è un dato che deve fare riflettere – è la scarsa affluenza: un greco su due ha scelto di non votare.

C’è il tema della sinistra estrema del partito, che è uscita sconfitta da questa tornata elettorale ma che dovrebbe beneficiare del premio di maggioranza. Di sicuro Syriza, il partito del premier, ha staccato Nea Dimokratia (circa 28%), il partito dei conservatori. La terza forza dovrebbe essere quella del partito neonazista di Alba Dorata.

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Secondo gli exit poll Alexis Tsipras è in vantaggio rispetto ai conservatori di Nea Dimokratia. Ert, tv pubblica greca, vede Syriza ferma tra il 30 % e il 34% e il partito di Vangelis Meimarakis tra il 28,5 %e il 32,5%. Alba dorata terza forza con il 6,5 %.

Conferme anche dai primi dati reali (9% di voti scrutinati) che danno Syriza al 34,9% e Nuova Democrazia al 28,8 per cento. L’affluenza è stata del 51,75%, la più bassa dal 1946.

Facile spiegare questi dati così bassi: si tratta della quinta elezione in Grecia negli ultimi sei anni. Nel Paese c’è un’aria di rassegnazione generale: pochi i cartelli elettorali e i banchetti per strada.

Tsipras si è recato al seggio del suo quartiere e ha rilasciato una breve dichiarazione ai media: “Dedico questo voto ai giovani”. Poi ha aggiunto che alla Grecia serve “un governo forte per i prossimi quattro anni”. Alle urne anche Vangelis Meimarakis, presidente di Nea Dimokratia, che ha votato invece a Marousi, periferia nord di Atene.

Sono 19 i partiti e le coalizioni che hanno partecipato alle elezioni politiche. Tra tutti ci sono alcuni schieramenti che hanno maggiori chance di entrare in Parlamento (lo sbarramento è al 3%):

SYRIZA – Coalizione della sinistra radicale, guidata da Alexis Tsipras;

NEA DIMOKRATIA (ND) – Partito di centrodestra, membro del Ppe, guidato da Vangelis Meimarakis;

UNITÀ POPOLARE (Laiki Anotita) – Partito di sinistra formato da ex Syriza in rotta con Tsipras, guidato da Panagiotis Lafazanis;

TO POTAMI (Il Fiume) – Socialdemocratici/liberali, guidati da Stavros Theodorakis;

GRECI INDIPENDENTI (Anel) – Partito nazionalista guidato da Panos Kammenos;

KKE – Partito comunista greco, guidato da Dimitris Koutsoumpas;

PASOK – Socialisti, guidati da Fofi Gennimatà. Sono alleati con i socialdemocratici di Dimar;

ALBA DORATA (Chrysì Avgì) – Partito di estrema destra, guidato da Nikolaos Michaloliakos, attualmente agli arresti domiciliari, sotto processo con i vertici del partito con l’accusa di aver costituito un’organizzazione criminale;

UNIONE DEI CENTRISTI (Enosi Kentroon)- guidato da Vassilis Leventis. Dalla sua fondazione nel 1992 non è mai entrato in Parlamento.

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