Attentato prima dell’alba a Peshawar, nel Pakistan nordoccidentale. Un commando composta da una decina di militanti ha attaccato una caserma dell’Aviazione militare pachistana (Paf) ingaggiando uno scontro a fuoco prima con la sicurezza della base e poi con un reparto di “teste di cuoio” giunte sul posto.
I talebani del Tehrek-e-Taliban Pakistan (Ttp) hanno rivendicato via e-mail l’attacco, ancora in corso. L’ufficio stampa dell’esercito (Ispr) ha comunicato che almeno 13 militanti del commando sono stati uccisi e che i rimanenti sono circondati dalle “teste di cuoio” pachistane inviate sul posto.
Gli estremisti si sono divisi in due gruppi, uno dei quali ha ucciso 16 persone che pregavano nella moschea della base. Secondo alcune fonti locali rilevano che nel momento dell’attacco, intorno alle 8 locali, non era prevista nessuna delle cinque preghiere (la prima è fra le 4.30 e le 5.30 e la seconda alle 13.30) a cui i musulmani debbono partecipare quotidianamente.
In una seconda e-mail inviata ai media il portavoce centrale del Ttp, Muhammad Khurassani, ha assicurato che “14 attentatori suicidi hanno preso parte all’attacco” alla base aerea di Badaber, vicina all’area semi tribale di Dara Adam Khel. Il commando “ha inflitto pesanti perdite alle forze nemiche”.
Secondo l’ufficio stampa dell’esercito pachistano (Ispr), tra i 10 militari feriti ci sarebbero due ufficiali. Secondo i soccorritori i feriti dello scontro, trasferiti in due ospedali di Peshawar, sono per ora almeno 22. Tensione altissima in Pakistan.
I talebani hanno sostenuto di “avere preso numerosi ostaggi” durante l’attacco alla base aerea militare e di “averne uccisi un gran numero”. Lo ha reso noto il portavoce centrale del movimento, Muhammad Khurassani.