La conferenza dei capigruppo del Senato ha deciso a maggioranza di esaminare domani in aula il ddl Boschi. Una mossa improvvisa quella della maggioranza che si è detta comunque disponibile a trovare un accordo su alcuni punti “delicati” della riforma del Senato.
“Un accordo sulle riforme si può ancora fare, ma dipende da Renzi; la prova muscolare in direzione non serve a nulla” ha dichiarato Roberto Speranza. Di altro tenore le dichiarazioni di Luigi Zanda sul ritiro degli emendamenti da parte delle opposizioni: “È solo una manovra politica, come lo è stata la presentazione: manovra prima, manovra ora”.
“In Europa solo l’Italia ha un bicameralismo perfetto. Basta con questa anomalia – prosegue Zanda – Per questa decisione di portare il ddl direttamente in Aula, la responsabilità ce l’ha anche chi ha deciso di presentare 550mila emendamenti al testo”. La seduta di domani al Senato si preannuncia quindi ad alta tensione.
Il capogruppo di Forza Italia, Paolo Romani, ha definito “una forzatura inaccettabile quella di portare subito la riforma in Aula”. “Gli emendamenti presentati in commissione erano stati ritirati – ha detto Romani – Si sarebbe potuto procedere con l’esame in commissione”.
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