Una valida alternativa ai costosi viaggi della speranza verso le cliniche spagnole della fertilità. A Roma sbarca il Gruppo Ivi (Instituto Valenciano de Infertilidad) che ha scelto la Capitale per “avviare una propria attività direttamente in Italia”. È una tendenza ormai consilidata nel mondo del business della fecondazione eterologa.
I numeri, infatti, premiano la Spagna come uno dei paesi più gettonati dagli aspiranti genitori italiani che hanno necessità di ricorrere all’eterologa. Il divieto contenuto nella legge 40 è caduto, ma i viaggi della speranza non diminuiscono. Solo il Gruppo Ivi ha accolto “più di 6.500 donne italiane negli ultimi 5 anni, per ricevere consulenza, diagnosi e trattamenti specifici”.
“Per venire incontro e assistere al meglio la sempre più crescente richiesta di trattamenti medici in materia di fertilità da parte di coppie italiane – fanno sapere dal Gruppo Ivi – si è deciso di affidare a Daniela Galliano, ginecologa esperta di medicina della procreazione, la gestione dei servizi di diagnosi e consulenza in materia di riproduzione medicalmente assistita“.
Si tratta di una scelta dettata dalla necessità di far fronte “alla sempre più crescente domanda per simili soluzioni da parte dei pazienti italiani nelle nostre cliniche operanti in Spagna”.
All’Adnkronos, Antonio Pellicer, presidente Ivi spiega che “la futura possibilità di ottenere la donazione eterologa di gameti anche in Italia, sono elementi che hanno determinato le condizioni decisive nella scelta di aprire una clinica in questo paese che possa offrire alle coppie che per diversi motivi ne avessero il bisogno medico o personale trattamenti fino ad oggi ottenibili solo all’estero. La donazione di ovuli ha rappresentato nel 2014 il 40% del totale dei trattamenti praticati alle pazienti italiane”.