Ancora un episodio di devastazione alla scuola materna statale “Don Bosco” di Trapani, l’ennesimo, dopo che già nel periodo estivo erano stati denunciati altri episodi di vandalismo (con relativi danni) provocati da un gruppo di migranti che ha occupato la scuola materna statale. I numerosi interventi di sgombero non hanno sortito gli effetti sperati.
All’apertura dell’anno scolastico, i genitori degli alunni della materna hanno accompagnato i loro figli a scuola e all’interno c’erano due migranti che si stavano lavando e che sono fuggiti all’arrivo dei bambini. Ma la sorpresa più brutta è stata quella di trovare la scuola nuovamente danneggiata: porte rotte, armadietti distrutti e saccheggiati, vetri delle finestre rotte. Insomma, danni per decine di migliaia di euro. I bambini, tra le proteste dei genitori, sono stati “dirottati” in un altro plesso. Mentre sembra che alcuni migranti, abbiano minacciato, parlando con i genitori, di dare fuoco alla scuola se non fosse stato loro possibile restare a dormire lì.
Sulla vicenda interviene il sindacato di Polizia Consap. “Non è tollerabile – dichiara Igor Gelarda, dirigente del sindacato – che una struttura pubblica, ormai da mesi sia finita alla mercé di gente che chiaramente non rispetta le nostre leggi e le nostre istituzioni e manco le scuole dove vanno i nostri bambini. Evidentemente questi migranti non hanno dove andare a stare ed hanno utilizzato la scuola come luogo per dormire, con l’aggravante di non avere rispettato la struttura! La scuola già in passato è stata vittima di raid vandalici e di furti (l’ultimo ad agosto scorso che però ha portato all’arresto di un giovane trapanese grazie al tempestivo intervento delle volanti) che ne hanno provocato danni pregiudicandone non poco la funzionalità”.
In questo senso – continua Igor Gelarda, segretario provinciale della Consap – ci uniamo all’appello della dirigente scolastica Silvana Lentini, che ha più volte denunciato quanto accaduto ed ha chiesto al Prefetto ed al Questore di Trapani “di considerare questa scuola “zona sensibile” e ad organizzare un presidio da parte delle forze dell’ordine”.