È arrivato il tanto atteso giorno del vertice Ue sulle ‘quote’ di distribuzione dei migranti. Il consiglio dei ministri dell’Interno Ue ha adottato la decisione dello schema di ricollocamento per 40 mila profughi da Italia (24mila) e Grecia (16mila) in due anni. Riguarda i richiedenti asilo arrivati o che arriveranno tra il 15 agosto 2015 ed il 16 settembre 2017.
“Si tratta di un importante messaggio politico”, afferma la presidenza lussemburghese di turno dell’Ue. “In contemporanea si crea la base legale per iniziare con l’attuazione degli hotspot”. Dal vertice è anche arrivato il sì all’uso della forza contro gli scafisti.
Intanto Berlino si è fatta capofila della necessità di ridistribuire i migranti in tutte le Nazioni, secondo quote obbligatorie, ma non tutti i Paesi sono concordi, soprattutto quelli dell’est. Dall’Italia è stato nuovamente il premier Renzi a invitare l’Europa a smettere di “commuoversi” e di iniziare a “muoversi”, anche in considerazione dell’ultima tragedia del mare, in ordine di tempo.
Le ferrovie tedesche hanno ripreso a funzionare normalmente dalla frontiera austriaca dopo che la Germania ha ripristinato i controlli alle frontiere. Lo ha annunciato un portavoce di Deutsche Bahn (Db), chiedendo l’anonimato e precisando che il servizio è ripreso alle 07:00 locali. Ieri la Germania ha sospeso il traffico ferroviario dall’Austria e ha annunciato l’avvio di controlli alla frontiera, di fatto una sospensione del trattato di Schengen.
Il governo austriaco ha deciso l’invio dell’esercito, in supporto della polizia che sta già operando lungo il confine con l’Ungheria. Come ha ribadito il cancelliere Werner Faymann, il diritto di chiedere asilo non è messo in discussione. Al valico di Nickelsdorf solo nella giornata di ieri si sono registrati 10.256 arrivi.
E sempre l’Austria ha deciso che introdurrà, come la Germania, “controlli temporanei alle frontiere”. Lo ha annunciato la ministra dell’Interno Mikl-Leitner.
