Se i conventi si trasformano in alberghi “è giusto che paghino le tasse come tutti gli altri”. Lo ha detto Papa Francesco che si rivolge a chi tiene chiuse le strutture religiose ai migranti.
La questione per il Papa, che ha rilasciato le sue dichiarazioni nell’intervista con la radio portoghese Renascenca, è legata all’accoglienza dei migranti. “Alcune congregazioni dicono: ‘No, ora che il convento è vuoto faremo un hotel, un albergo: possiamo ricevere gente e con ciò ci manteniamo e guadagniamo denaro’. Bene, se desideri questo – dice Papa Francesco – paga le imposte. In caso contrario, il business non è pulito”.
Infine il Papa ammette che il suo precedente appello ad aprire i conventi ai profughi, a settembre 2013, appena sei mesi dopo la sua elezione, nel corso della visita al Centro Astalli, ha visto ad oggi “solo quattro” risposte positive.
Intanto le “case per ferie” cattoliche saranno messe a disposizione per l’accoglienza dei profughi. Ad annunciarlo è mons. Mario Lusek, direttore dell’Ufficio nazionale per la pastorale del tempo libero, turismo e sport della Conferenza episcopale italiana.
Le strutture religiose, “pur consapevoli delle difficoltà operative ancora da superare, garantiscono la loro disponibilità e il loro entusiasmo”, ha detto don Lusek a Radio Vaticana.